Con il nuovo governo laburista arriva l’ok alla svolta verso la finanza verde: tutti i suoi asset devono avere piani di riduzione della CO2 che abbraccino anche le emissioni Scope 3
Il fondo sovrano norvegese vale 1.400 mld
(Rinnovabili.it) – Un piano di tagli alla CO2 chiaro e ambizioso. Allargato anche alle emissioni Scope 3, quelle generate lungo la filiera. E soprattutto obbligatorio per tutte le aziende del suo colossale portafoglio. È la mossa con cui il fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo, vuole dare una sterzata decisa e imboccare la via della finanza sostenibile. Il colosso da 1.400 miliardi di dollari ha interessi che spaziano in centinaia di settori compreso quello energetico (ossiede azioni anche di aziende come Exxon e Chevron) e grazie alla sua mole può indirizzare le scelte delle compagnie.
È una svolta resa possibile dalle recenti elezioni politiche dove il cambiamento climatico ha avuto un ruolo da protagonista. Tema caldissimo nel paese scandinavo che è il 7° esportatore mondiale di petrolio e deve il 18% del suo PIL agli idrocarburi, che costituiscono quasi 2/3 delle esportazioni. Alle urne hanno vinto i laburisti di Jonas Gahr Støre che ha i numeri per formare un governo di centro-sinistra e può anche permettersi di lasciare all’opposizione i partiti più scomodi.
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È il destino che probabilmente toccherà ai Verdi norvegesi, il cui programma di smantellamento rapido dell’industria oil&gas nazionale è considerato troppo radicale anche a sinistra. Ma Støre ha voluto comunque lanciare un segnale del suo impegno per il clima e ha scelto la finanza verde. A breve arriverà l’ok definitivo alla mossa del fondo sovrano norvegese, finora sempre congelata dal governo uscente a trazione conservatrice.
Misure in programma anche per il Norges Bank Investment Management, il fondo della banca centrale di Norvegia che gestisce i proventi del petrolio e del gas. Il fondo dovrà adeguarsi a un nuovo framework di gestione degli asset che – assicura il partito laburista – avrà dei criteri più stringenti per quanto riguarda la finanza verde. E il fondo sovrano norvegese dovrebbe anche formalizzare l’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo.
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