La finanza sostenibile mobiliterà 260 mld di euro l’anno grazie al Green Deal
(Rinnovabili.it) – Evitare il far west nella finanza sostenibile imponendo regole chiare. Altrimenti il rischio greenwashing è alto. E’ l’allarme lanciato dall’autorità di vigilanza sui mercati finanziari della Francia, insieme alla sua omologa olandese.
I due enti si rivolgono direttamente a Bruxelles e propongono un quadro normativo europeo per i fornitori di servizi legati alla sostenibilità. Una iniziativa, scrivono in una nota congiunta, che potrebbe diventare una delle misure chiave della nuova strategia sulla finanza sostenibile della Commissione europea.
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L’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen in queste settimane sta mettendo a punto i tasselli del grande puzzle del Green Deal che riguardano gli investimenti sostenibili. Prima con la promulgazione della nuova tassonomia verde, ieri con il regolamento sulle infrastrutture energetiche transfrontaliere e la limitazione dei tipi di progetti di interesse comunitario.
E nel complesso sarà almeno di 260 miliardi di euro il volume di denaro mobilitato ogni anno in Europa in questo decennio nell’ambito del Green Deal. Fondi che ovviamente fanno gola a molti e che potrebbero essere distratti. Qui si inserisce la proposta delle autorità di vigilanza.
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Il quadro normativo sulla finanza sostenibile che propongono mira a prevenire l’allocazione errata degli investimenti, il greenwashing e a aumentare la protezione degli investitori. Comprende requisiti in materia di trasparenza sulle metodologie, gestione dei conflitti di interesse, processi di controllo interno e dialogo rafforzato con le società soggette a rating di sostenibilità.
“L’influenza dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sulle decisioni di investimento degli investitori al dettaglio e dei gestori patrimoniali è notevole e destinata a crescere”, si legge nella nota. “Allo stesso tempo, la crescente regolamentazione sulla finanza sostenibile alimenta la domanda di dati ESG da parte degli investitori”.
In altre parole, le autorità sottolineano l’urgenza di controllare i controllori: altrimenti il fiume di denaro potrebbe prendere strade che hanno poco o nulla a che fare con la sostenibilità e con gli obiettivi climatici e di transizione energetica che Bruxelles si è data.