Arriva la stagione della finanza sostenibile anche per le agenzie del credito all’esportazione
(Rinnovabili.it) – Stop alle garanzie pubbliche per chi investe all’estero nelle fossili. Sono 7 i paesi europei che oggi hanno annunciato un passo verso il rafforzamento della finanza sostenibile e la decarbonizzazione. L’annuncio arriva dal ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire. Insieme a Parigi, la decisione coinvolge anche Germania, Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Danimarca e Svezia.
La misura va a colpire uno dei fattori che agevolano l’afflusso di investimenti in paesi terzi verso opere infrastrutturali legate al carbone, al petrolio e al gas. Queste ultime costituiscono ancora una fetta rilevante dei portafogli delle agenzie pubbliche per il finanziamento dell’export di molti paesi europei. Grazie alla copertura del pubblico, con lo Stato che si fa normalmente carico anche di assicurare l’investitore rispetto a eventuali perdite patite all’estero, soggetti privati sono di fatto incentivati a investire nelle fossili.
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I comportamenti poco virtuosi dal punto di vista climatico da parte delle agenzie statali per il credito all’export (Export credit agencies, ECAs) costituiscono un intoppo importante sulla strada della finanza sostenibile. Secondo un dossier di Friends of the Earth pubblicato a gennaio 2020, solo nel triennio fra il 2016 e il 2018 le ECAs hanno fatto piovere su progetti legati alle fossili 31,6 miliardi di dollari l’anno. Di questi 24,5 miliardi per l’oil&gas e più di 7 miliardi per il carbone. L’aspetto più preoccupante, sottolineava FoE, è che la quota che finisce al carbone continuava ad aumentare nonostante si fosse arrivati a un accordo tra ECAs per mettere un freno.
“Siamo totalmente determinati a fermare tutte le garanzie di esportazione che finanziano i combustibili fossili, tenendo conto delle specificità industriali di ogni paese e dell’impatto sui posti di lavoro”, ha detto Le Maire.
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L’annuncio però non è ancora stato seguito da fatti concreti. Solo la Gran Bretagna, la Francia e la Svezia hanno già stabilito piani per sospendere le garanzie sulle esportazioni per il settore dei combustibili fossili. Gli altri 4 paesi, invece, non hanno presentato una roadmap dettagliata e devono ancora indicare il periodo di tempo nel quale pensano di spalmare la riduzione graduale del supporto finanziario per chi investe in questo genere di progetti all’estero.