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Anche il colosso BlackRock lascia l’alleanza climatica ONU per la finanza sostenibile

Il colosso degli asset manager con un portafoglio di investimenti da 11.500 miliardi di dollari ha annunciato l’uscita dalla Net Zero Asset Managers Initiative

Finanza sostenibile: dietrofront BlackRock, via dalla NZAM
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Troppa confusione attorno alle scelte di BlackRock sulle questioni ESG. E troppo insistente e insidioso l’assalto (politico, ma anche giudiziario) di buona parte della politica americana a chi si è schierato sul fronte della finanza sostenibile. Sono i motivi dietro il clamoroso – ma non inaspettato – dietrofront di BlackRock.

Il 10 gennaio, il colosso degli asset manager con un portafoglio di investimenti da 11.500 miliardi di dollari ha annunciato l’uscita dalla Net Zero Asset Managers Initiative. NZAM è un’alleanza globale di attori finanziari che promuove la neutralità di carbonio entro il 2050, sostenuta dall’ONU.

BlackRock lascia la NZAM

Quello di BlackRock non è certo il primo addio all’iniziativa per la finanza sostenibile lanciata nel 2021 con l’obiettivo di facilitare una “torsione verde” tra i grandi investitori, accelerando il ritmo della transizione a livello mondiale. Uno dei primi, tra i “big”, era stato Vanguard poco più di un anno fa.

L’emorragia riguarda la NZAM ma anche iniziative analoghe e collegate. Solo da inizio dicembre, la Net Zero Banking Alliance (NZBA) ha visto l’addio di Goldman Sachs Group, Wells Fargo & Co., Citigroup, Bank of America, Morgan Stanley e JPMorgan Chase & Co.

Ma il peso specifico di BlackRock è in grado di influenzare ancora più attori. E di modificare l’umore e gli orientamenti di una fetta più larga del mercato. Che, almeno sull’altra sponda dell’Atlantico, appare sempre più insofferente verso l’universo ESG.

L’adesione di BlackRock a NZAM aveva attirato da tempo critiche da parte di stati repubblicani e dell’amministrazione Trump, che hanno accusato il gestore di fondi di limitare lo sviluppo dei combustibili fossili e violare le leggi antitrust. E con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio, il clima (politico) è innegabilmente cambiato. Le iniziative dei singoli stati guidati dai repubblicani avranno ora una sponda a Washington.

Le pressioni del trumpismo contro la finanza sostenibile

Di che tipo di “pressioni” si tratta? In un rapporto pubblicato il mese scorso, la Commissione giudiziaria della Camera – guidata dai repubblicani – ha affermato di aver trovato “prove di collusione” tra “attivisti di sinistra e importanti istituzioni finanziarie” per “imporre obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG) radicali alle aziende americane”.

A novembre 2024, il Texas ha citato in giudizio Blackrock e le società di investimento Vanguard e State Street per una presunta violazione delle leggi antitrust, visto che – secondo i ricorrenti – l’adozione di policy climatiche che riducono la produzione di carbone porterebbe a prezzi dell’elettricità più elevati.

“La decisione di BlackRock è deludente, soprattutto se si considera il ruolo cruciale che il settore privato, e in particolar modo i gestori patrimoniali, devono svolgere nella lotta alla minaccia esistenziale del cambiamento climatico”, ha affermato la portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.

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