Un nuovo strumento per la finanza per il clima italiana
Una piattaforma per sostenere gli investimenti in misure per la decarbonizzazione e la transizione ecologica nei paesi in via di sviluppo. Soprattutto quelli africani. Garantendo ai destinatari anche l’assistenza tecnica necessaria. È l’obiettivo di Pista, un nuovo strumento lanciato il 25 luglio dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per facilitare i flussi di finanza per il clima verso l’Africa. Un ingranaggio importante nel complesso meccanismo che dovrà rendere concreto il Piano Mattei per l’Africa presentato da poco in Parlamento (ma già avviato attraverso molti progetti pilota in 9 paesi del continente).
Pista, l’Italia supporta la finanza per il clima per l’Africa
La “Piattaforma per investimenti e assistenza tecnica nei Paesi in via di sviluppo”, o Pista, è uno strumento gestito dal MASE e istituito presso il Centro UNDP (United Nations Development Program) per il Clima e l’Energia di Roma, che ha lo scopo di facilitare l’afflusso di risorse finanziarie dall’Italia verso i paesi in via di sviluppo.
Nello specifico, Pista incanalerà la finanza per il clima italiana con due grandi priorità. La prima priorità è tematica: i progetti e le iniziative finanziate saranno legate alla decarbonizzazione e alla transizione ecologica dei paesi destinatari. Si tratta, quindi, di interventi connessi con misure di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica, i primi due pilastri dell’Accordo di Parigi.
La seconda priorità è geografica. Benché Pista sia strutturato per operare a livello globale, questo strumento avrà un “focus regionale” sull’Africa e, più nel dettaglio, “sui Paesi del Piano Mattei”. Finora, il Piano che contiene la strategia italiana per l’Africa ha all’attivo interventi in 9 paesi. Quattro si trovano in Nord Africa (Egitto, Tunisia, Marocco e Algeria) e 5 nella regione subsahariana (Kenya, Etiopia, Mozambico, Repubblica del Congo e Costa d’Avorio).
Il ruolo di Pista
In una nota stampa, il MASE spiega che grazie a Pista riuscirà a “contribuire in modo sostanziale alla strategia italiana di consolidare un partenariato giusto e una collaborazione alla pari con l’Africa”. L’orientamento e gli obiettivi della piattaforma sono, quindi, “in pieno allineamento con la visione del Piano Mattei”.
Pista avrà due funzioni principali. Da un lato, convogliare la finanza per il clima su progetti “ad alto impatto” e strategici “per i governi locali”. Si vuole, così, evitare di disperdere le risorse in troppi rivoli con benefici effettivi poco tangibili. Dall’altro lato, la piattaforma fornirà anche assistenza tecnica ai promotori e ai destinatari delle iniziative.
Questo meccanismo unico per la finanza per il clima verso l’Africa permetterà, secondo il MASE, di mettere più facilmente a sistema le risorse della cooperazione, elargite su base bilaterale G2G, e quelle derivanti da investimenti pubblico-privati “nei settori legati all’ambiente, al clima e all’energia”.
In termini di quantità di investimenti, Pista punta a mobilitare fino a 500 milioni di euro da qui al 2027, tra risorse provenienti dal Fondo Italiano per il Clima (la principale fonte di finanziamenti del Piano Mattei, con 3 miliardi di euro) e da enti internazionali. Il primo passo in questa direzione è un bando, aperto da UNDP, per raccogliere le prime proposte progettuali.