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Le 3 sfide più grandi per la finanza per il clima

Finanza climatica: nel 2022 l’UE ha aumentato i fondi del 24%
Foto di Immo Wegmann su Unsplash

I flussi globali di finanza per il clima sono più che raddoppiati tra 2018 e 2022, ma sono ancora lontani dai volumi richiesti per rispettare l’obiettivo di non sforare 1,5°C. L’anno scorso le risorse mobilitate a livello mondiale hanno superato quota 1.500 miliardi di dollari, trainate soprattutto da energie rinnovabili e trasporti a basse emissioni. Ma entro il 2030 devono aumentare di altre 5 volte per rispettare Parigi. Lo afferma un rapporto di Climate Policy Initiative (CPI) sullo stato della finanza per il clima nel 2024.

Finanza per il clima 2024: servono 5 volte più risorse entro il 2030

A che punto siamo? Il rapporto pubblicato a pochi giorni dall’inizio della Cop29 sul clima di Baku, dove la finanza climatica sarà al centro dei negoziati, spiega che alzare l’ambizione è “più urgente che mai”. I flussi di risorse sono saliti da 674 miliardi nel 2018 a 1.460 miliardi nel 2022, mentre le stime per il 2023 parlano di una forchetta compresa tra 1.500 e 1.600 miliardi di dollari. Ma in uno scenario compatibile con 1,5°C, nel 2030 servono almeno 7.400 mld $.

In dettaglio, i finanziamenti per azioni di mitigazione sono cresciuti tra il 2018 e il 2022 a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 20%, raggiungendo 1.300 mld $. La cifra ha un margine di crescita sostanziale, nota CPI, visto che solo il 12% proviene al momento dalle economie emergenti. I flussi restano dominati marginalmente dalla finanza privata (il 54% del totale) e mal direzionati: appena l’1% è stato destinato ai paesi meno sviluppati.

La finanza per l’adattamento ha superato l’obiettivo di raddoppiare entro il 2025 rispetto ai livelli del 2019 ed è oggi attestata a 76 mld $ nel 2022. Ma i flussi attuali sono appena 1/3 di quelli che saranno necessari nel 2030 solo nei paesi con economie emergenti.

3 sfide per la finanza climatica

Al di là dei volumi assoluti, il rapporto mette l’accento su 3 sfide persistenti che riguardano tutte le economie:

Come accennato sopra, il finanziamento per l’adattamento climatico è ancora insufficiente. E anche in questo caso è mal direzionato. Nel 2022, il 19% (14,5 miliardi di dollari) è andato ai paesi meno sviluppati e il 2% (1,5 miliardi) agli Stati insulari (SIDS), cifre “ancora inadeguate”.

Sul versante del finanziamento per la mitigazione, il problema principale è la cattiva distribuzione delle risorse. Il grosso dei flussi è ancora limitato a 3 settori: energia, edifici e trasporti. Mentre altri ambiti come l’agricoltura e l’industria ricevono investimenti insufficienti.

A preoccupare è anche l’aumento degli investimenti in combustibili fossili, soprattutto nei paesi avanzati, nonostante gli impegni per ridurli. Dal 2020 al 2022, questi paesi hanno aumentato del 28% gli investimenti e triplicato le sovvenzioni per i consumatori. Si stima che l’investimento globale in combustibili fossili raggiunga 1.120 miliardi di dollari nel 2024.

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