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Finanza climatica, entro il 2030 servono 2.000 mld l’anno

Finanza sostenibile: tanti annunci ma poca trasparenza, dice CDP

Oggi i paesi più ricchi non garantiscono ancora i 100 mld in finanza climatica promessi nel 2009

(Rinnovabili.it) – Almeno 2.000 mld $ l’anno entro il 2030. Ovvero, 20 volte più di oggi. È l’ammontare della finanza climatica di cui avranno bisogno i paesi in via di sviluppo per dire addio alle fossili e parare l’impatto peggiore della crisi climatica. La stima arriva da UK e Egitto, gli organizzatori degli ultimi due summit sul clima, in un rapporto presentato oggi alla COP27.

COP27 dove il tema della finanza climatica è ai primissimi posti dell’agenda dei lavori. A Sharm si dovrebbe decidere – o almeno costruire un’intesa di massima – su quanto denaro i paesi ricchi dovranno versare ogni anno ai paesi più vulnerabili e in via di sviluppo dopo il 2025, data entro la quale un accordo del 2009 fissa la finanza per il clima in 100 mld $. E nelle meeting room della COP27 si dovrà parlare anche di un altro tema, sempre legato alla finanza climatica, molto insidioso: quello dei Loss & Damage. Di cui il rapporto di Londra e Il Cairo tiene conto nella cifra di 2mila mld.

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Da dove recuperare questi fondi? “Circa la metà del finanziamento richiesto può ragionevolmente provenire da fonti locali, dal rafforzamento della finanza pubblica nazionale e dei mercati dei capitali nazionali, anche attingendo agli ampi bacini di finanziamento locale che le banche di sviluppo nazionali sono in grado di mobilitare”, si legge nel rapporto. Ma l’ammontare complessivo richiede necessariamente uno sforzo ulteriore anche alle grandi istituzioni finanziarie internazionali. Su tutte la Banca mondiale e le altre banche per lo sviluppo a governance multilaterale.

Queste istituzioni, oggi, forniscono circa 60 mld $ l’anno. Secondo il rapporto, è essenziale che il volume di denaro mobilitato triplichi fino a almeno 180 mld già entro i prossimi 5 anni. Le sovvenzioni e i prestiti a basso interesse da parte dei governi dei paesi più ricchi, poi, dovrebbero raddoppiare dagli attuali 30 mld $ l’anno a 60 mld entro il 2025.

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