Gli Stati Uniti mantengono la 1a posizione nel ranking degli investimenti mondiali nelle rinnovabili
(Rinnovabili.it) – Neppure una pandemia globale è riuscita a fermare investimenti mondiali nelle rinnovabili. Nel 2020 il mondo ha speso nel settore verde 303,5 miliardi di dollari (più 2% rispetto al 2019), il secondo dato annuo più alto registrato fino ad oggi. Un fatto ben noto nel modo energetico e finanziario, su cui torna oggi EY pubblicando il 57° EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI). L’indice classifica i 40 migliori Paesi sul fronte dell’energia pulita in base all’appeal dei rispettivi mercati nazionali. Una stima che valuta, nazione per nazione, elementi come le risorse naturali, le politiche a favore delle rinnovabili, la presenza di contratti a lungo termine e delle infrastruttura di rete (compreso lo stoccaggio) o la disponibilità di finanziamenti. Quello che restituisce è un termometro dell’andamento globale che premia le regioni finanziariamente più attraenti.
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L’indice degli investimenti mondiali nelle rinnovabili
In cima alla classifica del RECAI 2021, compaiono ancora una volta gli Stati Uniti, la cui posizione si è ulteriormente rafforzata dopo l’entrata in carica del Presidente Joe Biden. Ad incidere è oggi soprattutto l’annuncio del rientro nell’Accordo di Parigi e i nuovi obiettivi di riduzione dei gas serra stabiliti dalla Casa Bianca.
Allo stesso modo, la Cina si conferma al secondo posto grazie alla vivacità del mercato nazionale e al boom dell’eolico a terra innescato dal programmato taglio degli incentivi.
Terzo posto per l’India che sale di una posizione rispetto al RECAI 2020 grazie alla nuova mobilità del suo mercato fotovoltaico.
Per trovare l’Italia bisogna scendere fino al 15 posto, dietro a tutte le grandi economie europee. Nonostante ciò, il Belpaese si fa notare per aver conquistato ben due posizioni da un anno all’altro.
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Nel complesso i progressi sono tangibili, ma EY stima che per raggiungere le zero emissioni saranno necessari altri 5.200 miliardi di dollari nelle tecnologie della transizione energetica. “L’Indice evidenzia fino a che punto la pandemia del COVID-19 ha aumentato la consapevolezza globale sulle sfide ambientali attuali”, afferma Carmine Di Sibio, Presidente e CEO di EY Global. “Momenti come la COP26 sui cambiamenti climatici e l’MWC Barcelona offrono una piattaforma collaborativa per guidare le discussioni critiche su impegni nazionali e aziendali. Nessun paese o organizzazione può farlo da solo. Abbiamo bisogno di collaborazione tra gli ecosistemi del settore, le aree geografiche e i governi, sfruttando il potere della tecnologia per accelerare il passaggio ad un futuro più sostenibile”.