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Eurobond per finanziare la spesa sull’energia, l’UE è tentata

Eurobond per energia e difesa: verso un nuovo bazooka europeo?
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Il nuovo piano per gli Eurobond sarà discusso dai Ventisette a Versailles il 10-11 marzo

(Rinnovabili.it) – Eurobond per finanziare la spesa sui capitoli energia e difesa. La Commissione europea starebbe lavorando a questa soluzione in vista del vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà a Versailles il 10 e 11 marzo. Secondo fonti riservate sentite da Bloomberg, i tecnici dell’esecutivo europeo hanno preparato una prima bozza che sarà discussa durante il summit informale. L’entità dell’emissione congiunta di debito – garantito virtualmente da tutti i Ventisette – e altri dettagli saranno aggiunti in base agli orientamenti dei paesi membri.

Cosa sappiamo sul piano per gli Eurobond

Come funzionerebbero i nuovi Eurobond? Secondo le indiscrezioni, la Commissione emetterebbe delle obbligazioni, le cui entrate raccolte sui mercati verrebbero girate agli Stati membri sotto forma di prestiti agevolati per finanziare la spesa in alcuni ambiti, tra cui quello energetico. Mossa eccezionale, ma che non parte da zero. Una delle ipotesi allo studio, rivela infatti Bloomberg, è quella di strutturare il funzionamento degli Eurobond imitando il programma SURE dell’UE lanciato a inizio pandemia a sostegno dell’occupazione. SURE prevede appunto che i paesi ricevano prestiti agevolati dalla Commissione.

Ufficialmente, l’esecutivo UE smentisce il piano. Ma a mezza voce. “Non abbiamo piani di questo tipo”, ha precisato ieri il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans. Ma ha subito aggiunto di non escludere che qualche paese membro presenti proposte di quel tipo. E il tema di come finanziare le nuove spese, rese necessarie dall’invasione russa dell’Ucraina, sarà un tema al centro dell’incontro di Versailles.

L’ipotesi di un intervento strutturale comune a livello UE per sostenere la transizione energetica e il rimbalzo post-pandemico era già stata ventilata nelle ultime settimane. L’idea però non ha trovato un’accoglienza favorevole in tutte le capitali europee, e per una mossa del genere serve l’unanimità. Tra le opzioni, si è parlato di una specie di Recovery bis, un intervento cioè simile ai 1.800 miliardi di euro del Next Generation EU, finanziato con l’emissione di debito comune. Anche nella stazza? Parrebbe di sì: Bloomberg fa filtrare che l’emissione di Eurobond potrebbe essere “potenzialmente massiccia”.

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