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La corsa pazza dell’ETS europeo: quota 100 in vista

ETS europeo: il mercato del carbonio sfonderà quota 100 entro Natale
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Da inizio 2021 il valore delle quote dell’ETS europeo è triplicato

(Rinnovabii.it) – Prezzi del gas che vanno alle stelle. Tensioni con il principale provider energetico UE, la Russia. Inverno che sarà più freddo del previsto. Carbone che diventa di nuovo conveniente. E quindi il settore fa incetta di crediti di carbonio per approfittare di questo spiraglio insperato. C’è questa dinamica dietro la tendenza al forte rialzo delle quote dell’ETS europeo. La curva, spiegano gli analisti, punta così decisamente verso l’alto che a fine 2021 potrebbe sforare quota 100 euro/tCO2.

Per tutto l’anno l’ETS europeo ha continuato a crescere. Ormai il valore dei crediti di carbonio è quasi triplicato in 11 mesi. Il 1° gennaio, emettere 1 tonnellata di anidride carbonica costava all’industria poco più di 33 euro. L’8 dicembre il mercato ha sfiorato quota 90 euro. Il balzo più grosso è arrivato da inizio novembre, quando le quote erano ancora sotto i 57 euro/tCO2. Già nel corso del 2020 le quote avevano aumentato del 45% il loro valore.

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Nei mesi scorsi, gli analisti prevedevano che l’ETS europeo sarebbe rimasto su prezzi mediamente alti almeno per i prossimi due anni. La tendenza che si osserva nelle ultime settimane, però, è fortemente legata ad alcuni fattori specifici. Su tutti la crisi dei prezzi del gas, che non accenna a frenare la sua corsa.

Ma intervengono anche fattori geopolitici (la Russia) e meteorologici (la stagione più fredda) contingenti. Così come è contingente l’entrata in carica del nuovo governo tedesco, con il cancelliere Olaf Scholz che inietta nuova benzina nel rialzo dell’ETS europeo promettendo di fissare un prezzo minimo di base nazionale ai crediti di carbonio, pari a 60 euro/tCO2, se il mercato europeo scendesse sotto questa soglia in futuro.

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Il sistema di scambio delle quote di emissione costituisce la pietra angolare della strategia UE per ridurre i gas serra dei grandi inquinatori. Nel meccanismo rientrano obbligatoriamente le industrie energivore, le centrali elettriche, quelle termiche e il settore dell’aviazione. Attualmente, l’Emission trading scheme europeo interessa il 45% delle emissioni prodotte nel continente. Nel pacchetto Fit for 55 presentato a luglio, la Commissione ha proposto un allargamento di questo sistema anche alle emissioni navali e la creazione di un nuovo mercato del carbonio per auto ed edifici.

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