Da dicembre il prezzo delle quote del mercato del carbonio è salito del 45%. Nel 2022 dovrebbe toccare quota 55 euro, l’anno seguente arrivare sopra i 56 euro. A trainare l’ETS le politiche di Bruxelles sul clima
Le previsioni di Refinitiv sull’ETS europeo
(Rinnovabili.it) – Previsioni al rialzo per le quote dell’ETS europeo. Per gli analisti di Refinitiv, il mercato del carbonio dovrebbe continuare a crescere in termini di costi dei permessi. Due i fattori trainanti: sul breve periodo le temperature più rigide registrate di recente, mentre di dimensione ben più strutturale è l’atteso innalzamento degli obiettivi UE sul clima. Aumento dell’ambizione che si è concretizzato nelle prime ore della mattina con l’ok finale alla legge sul clima UE che fissa il taglio netto delle emissioni per il 2030 al 55%.
“L’aumento delle ambizioni climatiche dell’UE per il 2030 e il costante aumento dell’interesse da parte degli investitori finanziari hanno sostenuto il movimento al rialzo del carbonio”, afferma l’analista di Refinitiv Ingvild Sorhus.
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In effetti dallo scorso dicembre i prezzi delle quote dell’ETS europeo sono in evidente ascesa. In 5 mesi sono cresciuti del 45%, sfiorando il valore di 45 euro a permesso. E questa galoppata ha avuto inizio proprio all’indomani dell’ok del Consiglio al -55% di emissioni entro la fine del decennio. Su dossier come quello climatico, il Consiglio è tradizionalmente l’organo europeo che adotta posizioni più caute e può rappresentare uno scoglio nei negoziati.
Secondo le previsioni di Refinitiv, questa corsa verso l’alto dovrebbe quindi continuare anche nei prossimi anni, dando finalmente respiro a un mercato del carbonio che per troppo tempo ha visto prezzi infimi e quindi non è stato pienamente efficace. Ad oggi, l’ETS europeo copre quasi la metà (il 45%) delle emissioni di gas serra del continente.
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Per il 2021, Refinitiv prevede che il prezzo medio dei permessi si attesti a 46,28 euro e che le quote crescano ancora di valore l’anno seguente, sfondando quota 55 euro come valore medio per il 2022. Si tratta di una revisione al rialzo delle stime, rispettivamente, del 18% e del 20,5% rispetto allo scorso gennaio. Poi le stime disegnano un plateau, con i prezzi del 2023 stimati intorno ai 56,2 euro per tonnellata.