Come investire nella transizione ecologica senza sbagliare
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Di questi tempi, tra sviluppo sostenibile e transizione ecologica, scivolare nel greenwashing potrebbe non essere difficile, e gli investitori – ormai sempre più attenti come dimostra l’enorme interesse del mondo finanziario per il green – potrebbero ritrovarsi ad aver buttato al vento i propri soldini. Ma niente paura, per capire se un investimento è veramente conveniente sul fronte ambientale arriva ora ‘Ener2Crowd’, la piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico, che annuncia l’introduzione di un nuovo indicatore di sostenibilità: l’Indicatore di sostenibilità d’investimento (Isi), il primo indicatore ad hoc di questo tipo.
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La piattaforma analizza diversi elementi: capitali raccolti e allocati, tipologia degli investimenti realizzati, ammontare dei flussi di cassa impiegati per acquistare, mantenere o implementare immobilizzazioni operative (capex progetti) e soprattutto benefici ambientali generati. In questo modo, dopo un lungo lavoro di ricerca, si è riusciti a individuare il valore ottimale per poter definire se un investimento effettivamente green. Il parametro di riferimento per la creazione dell’indice è l’Intensità sostenibile d’investimento (Isi), declinata su base annuale come quantità ideale di emissioni di CO2 che ogni anno un euro investito in prodotti finanziari green deve contribuire a ridurre. Ne deriva l’Indicatore totale derivato (Isi totale), definito come quantità ideale totale di emissioni di CO2 che un’iniziativa green deve contribuire a ridurre per ogni euro ricevuto.
Per l’Italia i valori medi riscontrati da Ener2Crowd sono pari a 0,74 kg di CO2 per euro di Isi e di 13,46 kg di CO2 per euro di Isi totale. Le iniziative con l’Isi più alto rispetto a questi valori sono proprio quelle che permettono di sostituire alle fonti fossili impianti per la generazione distribuita di energia elettrica da rinnovabili, come il solare fotovoltaico, o di implementare interventi di efficientamento energetico. Oggi ogni euro di ricchezza prodotta nel nostro Paese produce 0,267 kg di CO2 all’anno, ma l’obiettivo al 2030 è quello di raggiungere un Pil del 27% superiore a quello del 2020, e quindi di superare i 2mila miliardi di euro; al tempo stesso di contenere il volume di emissioni di CO2 legate ai consumi economici ad un livello del 29% inferiore, quindi sotto le 297 milioni di tonnellate di CO2.
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“Questo significa che la nostra economia deve quasi dimezzare (meno 44%) i propri impatti ambientali in termini di emissioni di CO2 – osserva Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com – maggiore sarà la crescita economica, maggiore dovranno essere i nostri sforzi per ridurne la ‘carbon intensity’ e rispettare gli obiettivi che ci siamo dati”. Se tutti cercassimo investimenti con un Indicatore di sostenibilità d’investimento come quello delle opportunità selezionate da Ener2Crowd – viene spiegato – alla transizione energetica sostenibile basterebbero circa 16,5 miliardi di euro ogni anno fino al 2030, lo 0,7% della ricchezza liquida degli italiani.