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Le rinnovabili in Europa cancellano 1/6 delle emissioni dell’ETS

Emissioni ETS: nel 2023 calo record del 15,5% grazie alle rinnovabili
Foto di Martijn Baudoin su Unsplash

Emissioni ETS ormai a -47% sui livelli del 2005

(Rinnovabili.it) – L’anno scorso le emissioni nei settori coperti dal mercato del carbonio europeo sono scese del 15,5%, il calo più consistente dall’introduzione dell’ETS nel 2005. A piegare la curva verso il basso è stato soprattutto lo sviluppo delle energie rinnovabili, che hanno portato a una diminuzione “impressionante” del 24% delle emissioni del settore energetico. Lo afferma il resoconto annuale della Commissione UE sull’andamento delle emissioni ETS.

Un risultato raggiunto durante un anno di fluttuazioni significative del prezzo del carbonio. Il prezzo medio di 85,3 euro/tCO2 è il risultato di un’impennata a inizio 2023, con il record assoluto a oltre 100 euro toccato a febbraio, e di un calo importante nell’ultimo trimestre. L’incremento di gennaio-febbraio è stato sostenuto dall’attesa per la finalizzazione della riforma dell’ETS europeo e dei ritocchi alla riserva di mercato di stabilità, mentre il calo successivo è legato – tra gli altri fattori – al corposo passaggio da carbone a gas nella generazione elettrica, reso conveniente dai prezzi del gas fossile in netto calo rispetto al boom del 2022.

Emissioni ETS, gli aerei sono l’unica nota stonata

Per la Commissione, il consuntivo è sodisfacente. “Grazie a questo sviluppo, le emissioni ETS sono ora inferiori di circa il 47% rispetto ai livelli del 2005 e sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del -62% per il 2030”, scrive l’esecutivo UE in una nota. “La tendenza osservata conferma l’efficacia e l’efficienza del sistema cap and trade dell’UE come principale strumento politico per la decarbonizzazione dell’economia europea”.

Sul fronte della generazione elettrica si registrano i cali più significativi. Le emissioni di questo settore sono scese del 24% rispetto ai volumi del 2022, soprattutto per l’aumento “sostanziale” della produzione di energia elettrica rinnovabile (principalmente eolica e solare), a scapito sia del carbone che del gas. A erodere quasi ¼ delle emissioni della generazione elettrica ha contribuito anche la ripresa dell’idroelettrico e del nucleare.

Più stratificata la situazione per i settori industriali ad alta intensità energetica. Questo segmento chiude il 2023 con un calo delle emissioni ETS del 7% sul 2022. In parte dovuto all’aumento nell’efficienza, in particolar modo “nel cemento, nel ferro e nell’acciaio”, valuta la Commissione, ma in parte anche a un rallentamento della produzione.

L’unico settore con il segno più, nel 2023, è quello dell’aviazione. Le emissioni degli aerei continuano a crescere, seguendo una traiettoria di rimbalzo dopo il tonfo del 2020 dovuto alla pandemia. A fine anno erano aumentate del 10%.

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