Rinnovabili

L’economia blu spinge la transizione verde

Economia blu
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Economia blu, il rapporto UE 2024

L’economia blu è un modello di sviluppo economico sostenibile che si preoccupa della salvaguardia e della valorizzazione dell’ecosistema marino. Ovviamente, l’economia blu è allineata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per gli Obiettivi 7 (Energia pulita e accessibile), 12 (Consumo e produzione responsabili), 14 (Lotta contro il cambiamento climatico).

Raggiungere un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione dell’ambiente non sarà impresa facile, anche se nel 2023 l’Unione Europea ha fatto passi significativi nel percorso verso la sostenibilità. Come tutti i grandi obiettivi da raggiungere per ripristinare la salute del Pianeta, anche l’economia blu invita tutte le componenti della società a unirsi per lavorare insieme.

Il rapporto 2024 sull’economia blu

L’EU Blue Economy Report 2024 della Commissione Europea fa un’analisi completa dei vari settori che ruotano intorno alle risorse costiere e marine. L’obiettivo principale è proporre orientamenti da seguire per promuovere il progresso sostenibile nelle aree marine e costiere, in linea con il Green Deal.

Il rapporto suddivide la blue economy in due macro gruppi di attività economiche:

  1. quelle marittime, comprese quelle intraprese negli oceani, nelle acque e nelle zone costiere, come la pesca di cattura e l’acquacoltura, estrazione di petrolio e gas, energia eolica offshore, energia oceanica, desalinizzazione, trasporto marittimo e marittimo e turismo marino e costiero;
  2. le attività connesse al settore marittimo che utilizzano prodotti e/o prodotti e servizi per l’oceano e le attività marine: ad esempio, trasformazione dei prodotti ittici, biotecnologia marina, cantieristica navale, attività portuali, comunicazioni e sorveglianza marittime.

L’economia blu comprende anche le azioni che afferiscono al settore pubblico, come difesa nazionale, guardia costiera, protezione dell’ambiente marino, formazione, ricerca. È opportuno ricordare che l’oceano ha un valore economico difficile da quantificare, se pensiamo a sequestro di carbonio, habitat per la vita marina, protezione delle coste, etc.

Performance positive in tutti i settori

La transizione verso un’economia blu sostenibile sta generando nuove opportunità, come lo sviluppo di tecnologie e combustibili puliti che hanno avuto un impatto positivo sulla pesca e sull’acquacoltura.

Il rapporto analizza la situazione dal 2009 al 2021, in base ai dati Eurostat. Dopo la pandemia, l’economia blu ha avuto un rialzo sia in termini economici (il profitto è cresciuto del 73% rispetto al 2020) che occupazionali (+17%). Nell’UE, l’economia blu ha registrato performance più che positive in tutti i settori (turismo, pesca, attività portuali, cantieristica, trasporto).

Le energie rinnovabili marine – principalmente eolico offshore – sono cresciute del 45% rispetto al 2020, dimostrando di essere il settore in più rapida crescita in termini relativi e nell’economia dell’UE nel suo complesso. Il fatturato di questo settore è passato da 91 milioni di euro nel 2009 a 3,4 miliardi di euro nel 2021.

Innovazione e nuove tecnologie, spinte dagli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE, sono in crescita e hanno ricadute positive. Ad esempio, tra il 2009 e il 2021 è diminuito il consumo di carburante e le emissioni di CO2 della flotta peschereccia dell’UE sono diminuite del 25%.

Le potenzialità dell’energia marina

Inoltre, l’energia marina, la biotecnologia blu e la desalinizzazione sono settori emergenti che offrono un potenziale per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la transizione verde.

L’energia marina non è solo l’eolico offshore: i progetti che sfruttano la marea, la conversione dell’energia termica delle onde, l’energia termica oceanica e il gradiente di salinità dagli oceani attirano investimenti sia pubblici che privati nell’UE.

L’UE è all’avanguardia nello sviluppo dell’energia dalle onde, dalle maree e dall’eolico offshore. Integrando queste fonti rinnovabili nel più ampio panorama energetico si dà un significativo contributo al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici.

Desalinizzazione in risposta alla siccità

Un posto di rilievo nell’economia blu spetta alla desalinizzazione, un settore in rapida evoluzione per affrontare la scarsità d’acqua. Si prevede una ulteriore espansione sia per affrontare le carenze di acqua dolce imposte dai cambiamenti climatici, sia per sfruttare gli sviluppi tecnologici che consentono di ridurre i costi operativi e gli impatti ambientali.

Il rovescio della medaglia sono le inondazioni. Circa 72.000 persone nell’UE sono esposte ogni anno alle inondazioni costiere, mentre i danni economici ammontano a 1 miliardo di euro all’anno. Se non migliorano i sistemi di protezione costiera, è prevedibile che i danni aumenteranno come conseguenza del riscaldamento globale.

Il bilancio complessivo dell’economia blu, come presentato dal rapporto, è sicuramente in attivo. Molto è stato fatto e molto si sta facendo, ma altrettanto è ancora da fare. Gli ostacoli non mancano, ma abbracciare senza esitazione l’innovazione e promuovere la collaborazione tra scienza, politica e società può portare allo sviluppo di strategie efficaci per la sostenibilità dell’ambiente marino.

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