Il rapporto annuale Assobiotec-Federchimica ed ENEA riporta notizie molto positive: in Italia le imprese del settore biotech sono in crescita e sono un acceleratore di innovazione che fa aumentare anche il fatturato delle imprese. Se le biotecnologie sono state preziose durante la pandemia, tanto più lo saranno per affrontare le nuove emergenze
(Rinnovabili.it) – Le imprese biotech in Italia sembrano godere buona salute. Dal rapporto annuale Assobiotec-Federchimica ed ENEA Le imprese di biotecnologia in Italia. Facts&Figures 2022 emerge un comparto vitale che ha resistito perfino alla crisi pandemica.
Biotech, il motore dell’innovazione che fa crescere il fatturato
Il biotech è un motore dell’innovazione che fa crescere il fatturato delle imprese: il settore ha registrato +30% nel 2020. Imprese stabili, quindi, e spesso in crescita in tutti i campi di applicazione delle biotecnologie.
Come ha sottolineato Elena Sgaravatti, vice presidente di Assobiotec-Federchimica, «le biotecnologie sono state alla base di tutte le risposte alla crisi pandemica: dal sequenziamento del genoma del virus alla diagnostica molecolare, dai vaccini agli anticorpi monoclonali e agli antivirali, tutto è basato sul biotech.
Biotecnologie per il futuro
Oggi, alla fine dell’emergenza sanitaria ma di fronte a nuove, urgenti, drammatiche necessità – crescita economica sostenibile, diversificazione e ampliamento delle fonti energetiche ma anche capacità di approvvigionamento di materie prime per l’alimentazione umana e animale – le biotecnologie possono giocare ancora una volta un ruolo cruciale.
Il Paese, con il PNRR ha una straordinaria occasione per ripartire e non può permettersi di sbagliare.
Avviare riforme e investire le risorse del Next Generation EU sull’innovazione significa traghettare il Paese verso un futuro migliore e il biotech è certamente una tecnologia che, in questa prospettiva, non può essere trascurata».
Le imprese biotech crescono in tutti gli ambiti
Nel 2020 le imprese biotech hanno registrato un calo dell’1% (in altri settori è stato più che doppio), ma nel 2021 sono tornate a crescere in tutti gli ambiti di applicazione, specie le imprese dedicate alla ricerca e sviluppo nelle biotecnologie a controllo italiano, trainate da quelle con applicazione prevalente nelle biotecnologie industriali con un +9% di imprese fra il 2019 e il 2020.
Le piccole e micro imprese rappresentano poco più dell’82% del totale.
Circa tre quarti delle imprese biotech sono attive nel settore della salute, ma continuano a crescere le biotecnologie industriali e, nell’ultimo periodo, quelle con applicazioni in agricoltura e zootecnia (tra il 2014 e il 2021 sono aumentate del 35%).
Sviluppi positivi nel Mezzogiorno
Le regioni del Nord sono complessivamente in testa per produzione e fatturato, ma negli ultimi anni il tessuto produttivo biotech si sta sviluppando anche nel Mezzogiorno e nel Nord-Est.
Il fatturato, anche nel pieno dell’emergenza Covid, ha registrato solo una piccola flessione temporanea per poi riprendersi subito; le imprese biotech “dedicate” a controllo italiano, al contrario, hanno continuato il trend positivo fino a registrare una crescita del 30%.
Già nel 2020 le imprese del settore biotech avevano accelerato gli investimenti in ricerca e sviluppo. Il capitale deriva prevalentemente dalle risorse della proprietà (utili non distribuiti e conferimenti di capitale da parte dei soci, a seconda della struttura e della dimensione delle imprese).
Inoltre, più di un terzo delle aziende biotech che operano nel settore della salute godono inoltre di sovvenzioni e contributi a fondo perduto.
«Il settore biotech si conferma un volano dell’innovazione nazionale in vari settori e l’ENEA mette a disposizione delle imprese competenze, tecnologie, infrastrutture e servizi avanzati», afferma Gaetano Coletta, responsabile ENEA “Offerta e Valorizzazione Servizi di Innovazione”.