Rinnovabili • Stress test climatico Fit-for-55: no minaccia da soli rischi transizione

Com’è andato il 1° stress test climatico Fit-for-55 dell’UE?

Lungo il suo percorso di transizione verde, la stabilità finanziaria dell’Europa è davvero a rischio solo in caso di effetti combinati con shock macroeconomici. L’esito dello stress test condotto dalle ESAs e dalla BCE

Stress test climatico Fit-for-55: no minaccia da soli rischi transizione
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I rischi di transizione da soli non minacciano la stabilità finanziaria dell’UE. Ma quando sono combinati con shock macroeconomici, le perdite aumentano. E possono diventare significative. È il risultato del 1° stress test climatico Fit-for-55 richiesto dalla Commissione Europea per valutare la resilienza di banche, assicuratori, fondi pensione e d’investimento agli shock climatici e macroeconomici.

Un test che valuta direttamente l’impatto di eventuali shock in un contesto dove si ipotizza la completa implementazione del pacchetto legislativo Fit-for-55, l’asse portante del Green Deal presentato nel 2021. Ad oggi, l’iter legislativo a Bruxelles si è concluso e tutti i provvedimenti sono approvati.

Quale impatto avrà sulla transizione europea un eventuale shock finanziario? Quanto valgono questi rischi per la stabilità finanziaria del blocco? A queste domande risponde la simulazione, condotta dalla Banca centrale europea (Bce)e dalle 3 autorità di vigilanza (EBA, EIOPA ed ESMA, ovvero le ESAs). Il test coinvolge 110 banche, 2.331 assicuratori, 629 fondi pensione professionali e circa 22.000 fondi d’investimento e copre il periodo 2023-2030.

Com’è andato il 1° stress test climatico Fit-for-55?

L’impatto dei rischi di transizione sulle istituzioni finanziarie è “limitato”, dice il rapporto. Nella definizione della Bce, il rischio di transizione indica la perdita finanziaria in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un’economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Le perdite stimate sono al massimo del 5,2%-6,7%. È l’esito della simulazione condotta sul 1° scenario, che prevede l’attuazione del Fit-for-55 in condizioni economiche stabili. Cifre riferite agli effetti di primo impatto (sui singoli settori) e di secondo impatto (trans-settoriali, che riflettono il rischio di contagio e amplificazione).

Ma gli scenari combinati con shock macroeconomici possono causare perdite ben più pesanti, tra il 10,9% e il 21,5%. Questi numeri emergono dagli altri 2 scenari avversi, che prevedono shock “Run-on-Brown”, di cui uno amplificato da fattori macroeconomici.

In questi scenari si ipotizza uno shock improvviso che modifica la traiettoria della transizione, nella forma di svendita di attività ad alta intensità di carbonio e conseguente difficoltà per le aziende “brown” di accedere a finanziamenti per rendere più sostenibili le loro attività.

Come mitigare gli scenari peggiori? Lo stress test climatico Fit-for-55 indica la necessità di “un approccio politico coordinato al finanziamento della transizione verde” e l’utilità per le istituzioni finanziarie di “integrare i rischi climatici nella loro gestione del rischio in modo completo e tempestivo”.

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