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Così Biden fa lo sgambetto alla Cina sul carbone

Carbone: così Biden prova a isolare Pechino sul clima (e non solo)
Foto di Pavlofox da Pixabay

Il duello con Pechino ora passa dalla finanza verde e dal carbone

(Rinnovabili.it) – Tra le pieghe dei primi provvedimenti di Joe Biden su clima ed energia ci sono i semi di un nuovo scontro con la Cina. Se il suo predecessore Donald Trump aveva ingaggiato il gigante asiatico a suon di dazi, scatenando una durissima guerra commerciale, l’attuale inquilino della Casa Bianca sembra avere tutta l’intenzione di giocare la partita del contenimento di Pechino proprio sul clima. Colpendo il punto più debole di Pechino: il carbone.

Qual è il piano di Biden? Secondo Politico, che in un’analisi ricostruisce il quadro del braccio di ferro appena iniziato tra Xi e il suo omologo americano, Washington vuole contendere a Pechino il supporto economico garantito a decine e decine di paesi in via di sviluppo. La Cina da anni investe in questi paesi e, dal 2013, ne ha legati molti nel suo piano di globalizzazione “alla cinese”, la Belt & Road Initiative. Supporto economico che ha, ovviamente, risvolti politici di primo piano.

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Tra gli ordini esecutivi firmati da Biden nelle scorse settimane, c’è quello con cui dà mandato di bloccare ogni finanziamento a progetti ad alta intensità di carbonio in paesi terzi, soprattutto quelli con fondi veicolati tramite istituzioni internazionali come la Banca mondiale. Lo scopo, argomenta Politico, è mettere all’angolo la Cina, che finanzia molti progetti centrati sullo sfruttamento di fonti fossili. In parte mettendo in imbarazzo Pechino, che avrebbe credenziali ben poco verdi. In parte offrendo un’alternativa più rispettosa del clima a questi paesi.

Cosa sarebbe colpito dall’ordine esecutivo di Biden? Non tutti i progetti legati alle fossili, ma soltanto quelli più inquinanti. Come, appunto, il carbone. Visto che Pechino finanzia il 70% dei progetti sul carbone in tutto il mondo, sarebbe la Cina a pagare il prezzo più alto. Per riuscirci, Washington dovrà comunque riuscire prima a convincere Banca mondiale, Fmi e altre istituzioni internazionali ad adottare questi standard sulla finanza verde. Gli Usa contano di riuscirci perché la quota di finanziamenti che garantiscono annualmente “pesa” molto sul totale.

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