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Anche gli USA vogliono la carbon border tax

Introdotto nel pacchetto sul budget, un provvedimento gigantesco che vale 3.500 mld di dollari, uno schema della tassa sul carbonio alla frontiera a stelle e strisce. Pochi i dettagli, ma l’architettura è simile a quella UE

Carbon border tax: Biden segue Bruxelles e la mette in agenda
Foto di Markus Distelrath da Pixabay

Biden aveva discusso a giugno con l’UE della carbon border tax

(Rinnovabili.it) – Nel maxi provvedimento sul budget da 3.500 miliardi di dollari che Biden sta mettendo a punto fa capolino la carbon border tax. Lo annunciano i due proponenti, il senatore del Delaware Chris Coons e il deputato californiano Scott Peters, entrambi democratici. Una mossa che arriva a meno di una settimana dalla presentazione ufficiale della tassa sul carbonio alla frontiera dell’Unione Europea, parte del pacchetto normativo ‘Fit for 55’ presentato dalla Commissione il 14 luglio.

La proposta di carbon border tax è tutt’altro che ben definita. Da quanto si apprende, ci sarebbe soltanto l’architettura generale ma nessun dettaglio. Si tratta di una tassa sulle importazioni – ma a quali prodotti si applica nello specifico non viene detto. Dovrebbe però riguardare prodotti ad alta intensità di carbonio, come ad esempio l’acciaio. E si applica alle merci provenienti da paesi che hanno una politica climatica meno ambiziosa di quella americana.

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In pratica, la copia carbone della carbon border tax europea nelle sue linee generali. Un’idea con la quale Biden ha flirtato per mesi, passando da un’iniziale rifiuto (la misura era vista come un ostacolo al libero scambio) ad accarezzare introduzione di un provvedimento simile a quello di Bruxelles. La tassa sul carbonio alla frontiera virgola non a caso, è stato uno dei temi al centro della visita del presidente americano in Europa a giugno.

Introdurre il provvedimento nel pacchetto sul budget è una mossa importante. I democratici, infatti, stanno cercando un accordo interno in modo da avere voti a sufficienza per non dover ricorrere a quelli dei repubblicani. Tradotto, cercano un compromesso interno per evitare di diluire troppo certe misure (in particolare quelle sul clima e la transizione energetica) che i repubblicani proverebbero a smantellare in cambio del loro voto favorevole.

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L’accordo sul bilancio consentirebbe di includere una serie di disposizioni relative al clima, tra cui uno standard e incentivi fiscali per l’energia pulita. È con questo provvedimento che i democratici puntano a impostare la transizione per raggiungere l’obiettivo di Biden, ovvero l’80% di elettricità pulita e il 50% di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030.