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Banca climatica: la nuova strategia di Barclays contro il climate change

Barclays è al settimo posto tra gli istituti di credito per il finanziamento all'industria dei combustibili fossili, con circa 120 miliardi di dollari investiti tra il 2016-2019.

Banca climatica
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Il più grande istituto finanziario europeo annuncia di voler diventare una banca climatica entro il 2050

(Rinnovabili.it) – L’istituto finanziario britannico Barclays, uno dei maggiori finanziatori europei dell’industria fossile, ha dichiarato questa settimana di voler diventare una “banca climatica” e di aver fissato l’obiettivo della decarbonizzazione delle proprie attività di investimento entro il 2050. La scelta della banca fa seguito alle pressioni di un folto numero di investitori, guidato e coordinato dal ShareAction (un gruppo no profit per la promozione di investimenti responsabili), che all’inizio di quest’anno ha esortato l’istituto inglese ad eliminare gradualmente i prestiti al settore dei combustibili fossili.

Se la trasformazione in banca climatica è certamente un obiettivo molto ambizioso, Barclays ha dichiarato di voler immediatamente allineare le proprie attività di finanziamento agli obiettivi (e alle scadenze) dell’accorgo di Parigi, impegnandosi a riferire periodicamente ai suoi investitori i progressi della sua strategia climatica a partire dal 2021.

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Già da tempo investitori, politici e attivisti – e lo stesso IPCC – hanno puntato la propria attenzione verso il ruolo del sistema finanziario rispetto ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, ritenendo indispensabile un concreto impegno delle banche per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. “Volevamo che Barclays avesse la leadership su questo tema critico, diventando una banca climatica. Le dichiarazioni sulla loro strategia finanziaria sono un primo passo significativo, ha dichiarato a Reuters Diandra Soobiah, referente per gli investimenti responsabili presso il fondo pensionistico NEST.

Barclays è al settimo posto tra gli istituti di credito per il finanziamento all’industria dei combustibili fossili, con circa 120 miliardi di dollari investiti tra il 2016-2019 (la cifra più alta nel panorama europeo). NEST, che gestisce i fondi del sistema pensionistico aziendale di tutto il Regno Unito, attraverso il suo portavoce ha sottolineato che “è importante che seguano rapidamente ulteriori dettagli su come Barclays realizzerà questi ambiziosi obiettivi climatici, in particolare il loro impegno a raggiungere le zero emissioni entro il 2050″.

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Anche il Forum della Cassa pensione delle autorità locali, un’associazione volontaria di 82 fondi pensione del settore pubblico del Regno Unito che gestisce un patrimonio complessivo di circa 300 miliardi di sterline, ha dichiarato di sostenere gli sforzi di Barclays: “una strategia climatica non può essere considerata completa senza riconoscere che la transizione significa necessariamente eliminare gradualmente i combustibili fossili, in particolare i combustibili a più alto contenuto di carbonio in cui Barclays ha un’esposizione significativa”, ha concluso il presidente del Forum, Doug McMurdo.