Previste agevolazioni e contributi a fondo perduto per le imprese green in Italia
(Rinnovabili.it) – Ben 750 milioni di euro per finanziare gli investimenti delle aziende green italiane in nuovi progetti sostenibili. A tanto ammontano le risorse stanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico per la conversione dei processi produttivi.
I fondi sosterranno gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo all’interno di alcune aree chiave per il Green New Deal nazionale. Nel dettaglio gli incentivi serviranno a supportare nuovi processi produttivi, beni e servizi, o a migliorare quelli già esistenti; con l’obiettivo di decarbonizzare attività e processi, favorire l’economia circolare e la rigenerazione urbana, ridurre l’uso della plastica (favorendo materiali alternativi), sostenere il turismo sostenibile, intervenire a favore dell’adattamento e della resilienza climatica.
I 750 milioni di euro alimenteranno agevolazioni e contributi a fondo perduto, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e su quello rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI). “Con strumenti diversi ma appartenenti ad un’unica strategia di politica industriale messa in campo dal MiSE – ha spiegato il ministro Giorgetti – sosteniamo le imprese italiane negli investimenti di decarbonizzazione e riconversione industriale puntando a realizzare una transizione ecologica che sia guidata dal buon senso e non dall’ideologia”.
Come richiedere gli incentivi per le aziende green italiane?
Per accedere agli aiuti le imprese verdi italiane, anche in forma congiunta tra loro, dovranno precompilare la propria richiesta attraverso il sito Fondo Crescita Sostenibile a partire dal prossimo 4 novembre 2022, previa creazione di un account. Le domande vere e proprie potranno partire dalle ore 10.00 del 17 novembre 2022. Potranno accedere ai contributi tutte le realtà che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca. Per essere ammissibili i progetti devono: prevedere investimenti, non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni; essere realizzati sul territorio nazionale; avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore ai tre anni; essere lanciati successivamente alla presentazione della domanda.
“E’ nostro compito – ha aggiunto Giorgetti – mettere a disposizione tutte le misure, anche quelle finanziate con il PNRR, che agevolino gli investimenti in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per accelerare i processi di riconversione industriale e ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 e i consumi in settori particolarmente energivori come la siderurgia e l’automotive”.
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