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Ambiente, innovazione, cura delle persone: le chiavi della crescita Fater

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Credits: Fater

(Rinnovabili.it) – “Vogliamo guidare la nostra crescita di valore attraverso il dialogo con le persone coniugando innovazione con rispetto dell’ambiente”. Con queste parole Piero Tansella, General Manager Fater, apre il nuovo Report sulla responsabilità sociale d’impresa 2020. La società, attiva nella produzione di assorbenti per la persona e detergenti per la casa, torna a parlare del proprio impegno nella sostenibilità a 360 gradi e lo fa presentando obiettivi raggiunti e prossime ambizioni. 

E i numeri del report parlano da soli. L’impegno assunto da Fater nei confronti di ambiente e innovazione ha portato la società a ridurre del 17% l’uso della plastica vergine, diminuendo anche gli impatti sulla formulazione dei prodotti. Non solo. Tramite la sua tramite la business unit FaterSmart ha sviluppato, presso Contarina spa in provincia di Treviso, il primo impianto in grado di riciclare i prodotti assorbenti usati per la persona. Un gioiello a livello nazionale ed europeo in grado di recuperare materie prime seconde da rimettere sul mercato. “Se questo processo fosse applicato in tutta Italia  – spiega la società – sarebbe possibile riciclare circa il 4% dei rifiuti solidi urbani, arrivando a produrre annualmente 270.000 tonnellate di materie prime riciclate di alta qualità, evitando un volume di rifiuti equivalente a più di 14 campi da calcio”.

Per avvicinare quest’innovazione alle persone, Fater ha avviato a Verona il progetto Pampers Nuova Vita. L’iniziativa ha coinvolto 1500 famiglie in una raccolta sperimentale di pannolini da destinare al riciclo. La fase pilota ha testato l’utilizzo di Smartbin, un cassonetto intelligente che riconosce l’utente tramite smartphone e si apre automaticamente. Il dispositivo, inoltre, pesa la quantità di pannolini conferiti e attribuisce all’utente un buono sconto da utilizzare presso i punti vendita partner.

Gli obiettivi per il futuro sono ancora più ambiziosi. Entro il 2025, la società intende dimezzare l’utilizzo della plastica vergine nelle sue linee di prodotti, riciclare il 20% di prodotti assorbenti usati in Italia e ridurre ulteriormente le sue emissioni, soprattutto sul fronte della logistica.

L’approccio verde e circolare ha già da tempo contaminato i due stabilimenti produttivi a Pescara e Campochiaro. La fabbrica di Pescara è alimentata in gran parte tramite un impianto di cogenerazione da 8,9 MWe e tutti i rifiuti prodotti sono destinati a riciclo o trattamento. Lo stabilimento di Campochiaro in Molise che realizza i prodotti ACE, ha impostato una riduzione del 20% dei rifiuti industriali (solidi e liquidi) entro il 2020 a fronte di una crescita delle quantità prodotte. Completano la visione nella riduzione degli impatti, oltre al recupero degli scarti liquidi che verranno utilizzati come sottoprodotti in altri processi produttivi, la riduzione del 25% del consumo di acqua industriale, e del 40% delle acque reflue.

Nel report non mancano ovviamente i dati sulla questione sociali all’interno della visione strategica d’impresa. “Le persone in Fater sono protagoniste dell’innovazione e dell’approccio di sostenibilità”, spiega la società. “Le buone idee nascono spesso nei team specifici, a volte in maniera informale ragionando con i colleghi, magari davanti ad un caffè. Tutto questo genera valore e contribuisce a migliorare la vita di cittadini e consumatori”.

Oggi sono 1.600 i dipendenti dell’azienda e forte è la volontà di diventare sempre più una realtà “in rosa”. Alcuni passi avanti sono stati compiuti nel segno del gender balance e in alcuni dipartimenti vi è una forte presenza di donne. Questo si registra nel marketing, con il 50% di donne, nel sales, con il 51% e nella logistica, con il 42%. Fater è consapevole che molta strada è ancora da percorrere ma è intenzionata a continuare ad impegnarsi per favorire il bilanciamento di genere.

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