La multi-utility italiana annuncia l’obiettivo climatico dei prossimi 10 anni: un taglio delle emissioni dirette di carbonio rispetto ai valori del 2017. Un impegno che rafforza la strategia verde presentata il 19 marzo
A2A ha ottenuto una validazione del target da parte di Science Based Targets initiative
(Rinnovabili.it) – A2A alza l’asticella dei suoi impegni su clima e ambiente. La multi-utility italiana ha annunciato oggi che taglierà del 46 per cento le proprie emissioni di gas serra. Un obiettivo da raggiungere in dieci anni, partendo dai valori del 2017.
Il nuovo target riguarda le emissioni dirette, ossia quelle che il Greenhouse Gas Protocol categorizza come “Scope 1”. Ma non dimentica anche le altre due categorie: “Scope 2” (emissioni indirette da elettricità acquistata e utilizzata) e da “Scope 3” (tutte le altre emissioni indirette). La società ha promesso, infatti, di ridurre del 100% anche le emissioni Scope2 entro il 2024 e di tagliare del 20% quelle Scope3 entro il 2030.
Si tratta di impegni di decarbonizzazione volontari che sono stati, tuttavia, convalidati dalla Science-Based Targets initiative (SBTi), iniziativa nata dalla collaborazione tra il CDP, il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute e il WWF. Che valore ha questa certificazione? Ottenere la validazione della SBTi non assicura ovviamente che i target vengano soddisfatti ma verifica che siano realmente allineati alla sfida climatica. Per la precisione che rispettino l’Accordo di Parigi sul clima, che mira a mantenere il riscaldamento globale entro 2°C di aumento. Ad oggi sono ben 343 le società nel mondo che hanno ottenuto l’ok dei propri target dalla SBTi, di cui solo tre in Italia.
Leggi anche Ecco la legge sul clima UE, viaggio obbligato verso le zero emissioni 2050
“A2A, – si legge in una nota stampa – negli ultimi tre anni, ha già ridotto il suo fattore di emissione di CO2 per chilowattora (produzione elettrica e termica lorda) del 19%, grazie ad una strategia di sviluppo nelle fonti rinnovabili e alla progressiva riduzione della quota di carbone e olio combustibile”.
Il percorso verso il nuovo taglio emissivo ha preso vita dal Piano Strategico 2020-2024, evoluzione del Piano TEC approvato lo scorso anno. Il programma possiede un solido focus sulla sostenibilità ed è stato disegnato partendo dalla definizione di obiettivi ESG sfidanti per ciascuna Unità di business.
Nel dettaglio, il Piano accelera l’espansione delle rinnovabili puntando a più 500 MW verdi entro il 2024 e oltre 1,5 GW entro il 2030. La crescita dell’energia pulita procederà di pari passo con la dismissione degli impianti a olio e carbone entro il 2025. Non solo. A2A mira anche a riequilibrare il mix gas-elettricità nel segmento della distribuzione e a migliorare della resilienza della rete anche attraverso l’installazione di contatori intelligenti 2G e nuove infrastrutture per la mobilità elettrica.
Leggi anche Transizione energetica: 3 punti di svolta a cui le utility devono prepararsi