La transizione verso le fonti energetiche rinnovabili è la priorità principale della nostra società. Si tratta di un dovere nei confronti del pianeta che ci ospita, e per la sopravvivenza delle generazioni future. In un’epoca storica in cui il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili rappresentano una minaccia critica, è bene muoversi presto e con decisione. Da questo punto di vista, l’adozione di fonti energetiche come il solare, ad esempio tramite i pannelli fotovoltaici, diventa cruciale.
Il ruolo del fotovoltaico in Italia
L’energia solare è uno dei principali motori della transizione energetica, come testimonia la sua crescita. Si parla di un incremento annuo del 24%: un dato che non ha termini di confronto nel settore dell’energia pulita. Le tecnologie principali per sfruttarla sono i pannelli solari e il fotovoltaico, quest’ultimo con una quota complessiva del 14% (si parla dell’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia).
Online è possibile trovare degli approfondimenti scritti da esperti che spiegano la differenza tra fotovoltaico e pannelli solari, così da comprendere in quali casi utilizzarli. Nella fattispecie, i pannelli solari sfruttano l’energia del sole per produrre energia termica, utile per riscaldare l’acqua sanitaria. I pannelli fotovoltaici, invece, usano l’energia solare per produrre elettricità.
La crescita del fotovoltaico in Italia
In Italia il fotovoltaico è una tecnologia in costante diffusione, per diverse ragioni. In primis, consente di evitare tutti i problemi derivanti dalle oscillazioni del prezzo dell’energia elettrica. In secondo luogo, ha dei costi di produzione più contenuti rispetto ad altre tecnologie green. Infine, i pannelli fotovoltaici sono robusti e costruiti per durare nel tempo.
Se andiamo a vedere nel dettaglio i dati pubblicati da ARERA relativi alle preferenze degli italiani nel settore dell’energia, vediamo infatti come non solo ci sia stato un incremento nella preferenza di energia proveniente da fonti rinnovabili, ma in particolare come sia aumentata la produzione proprio di quella fotovoltaica, con un +9,2% registrato nel 2023, passando dai 28.122 Gwh del 2022 ai 30.711 GWh del 2023.
Non deve dunque stupire che il fotovoltaico venga considerato come una delle principali opzioni per il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Unione Europea. E l’Italia si sta muovendo bene, alla luce del fatto che è il quarto produttore in Europa, dopo Germania, Francia e Spagna.
Transizione energetica: perché è importante?
Innanzitutto, scegliendo l’energia pulita si promuove un modello di sviluppo più sostenibile. Una sostenibilità che agisce sia a livello ambientale, sia a livello sociale ed economico, in quanto la green economy crea posti di lavoro. In secondo luogo, l’uso delle fonti di energia sostenibili aiuta ad abbattere il livello di emissioni nocive nell’atmosfera, agendo ad esempio sulla produzione di CO2. Ciò chiama in causa non solo la salute dell’ambiente, ma anche degli esseri umani e delle forme di vita in generale. Non a caso, il particolato e agenti inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx) hanno effetti gravi a livello cardiovascolare e respiratorio.
Ci sono diverse ricerche che confermano tutti i vantaggi della green transition. Ad esempio, in base ad un recente report delle Nazioni Unite, l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili sarebbe in grado di abbattere del 90% le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Infine, come anticipato poco sopra, la transizione energetica agisce in modo positivo su più livelli, oltre a combattere il climate change: può ad esempio ampliare lo sviluppo economico dei paesi che l’adottano, e può ridurre le spese sanitarie legate ai trattamenti delle patologie correlate all’inquinamento.