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Tutti i primati italiani: in che cosa siamo i più bravi?

Secondo il rapporto "L'Italia in 10 selfie 2024", la nostra industria è leader in molti settori: ecco quali sono

Fonte Rapporto Symbola

L’Italia è prima in molte cose. Grazie ai nostri avi, siamo i primi al mondo per patrimonio culturale e siti Unesco, i primi nella produzione di pasta e nell’acciaio green. Ma siamo bravissimi nell’arredo, nell’agroalimentare e le giostre italiane sono le più richieste al mondo. L’Italia in 10 selfie 2024 è il nome del rapporto elaborato da Fondazione Symbola, che analizza i dati provenienti da database nazionali ed internazionali e mette in evidenza i dieci punti di forza del nostro Paese.

Il dossier, arrivato all’XI edizione, realizzato in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero tradotto in sette lingue (tra cui cinese e giapponese) e presentato alla Farnesina, dal capo del dicastero, Antonio Tajani, alla presenza di Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, evidenzia come la creatività scolpita nel Dna degli italiani, sia quell’eccellenza che ci rende riconoscibili nel mondo intero.

Italia, superpotenza dell’export

 “Siamo la seconda economia per numero di categorie di beni esportati. Soltanto la Cina esporta più prodotti di noi, più qualità diverse di prodotti, e siamo i primi in Europa. Siamo praticamente presenti in tutti i settori e vogliamo sostenere i nostri imprese anche quelle piccole per consolidare il primato in tutti i settori. Siamo una superpotenza di fatto nell‘export”, le parole del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, aprendo la presentazione del rapporto Symbola alla Farnesina.

Tutti i primati italiani: dalla pasta all’acciaio

Tra i primati evidenziati dal rapporto di quest’anno, c’è sicuramente il fatto che l’Italia sia il primo paese del G7 per produzione di acciaio sostenibile, primo al mondo per crescita dell’export del settore farmaceutico e primo europeo per tasso di riciclo di rifiuti speciali e urbani. La cultura e la creatività generano in Italia un valore aggiunto pari € 104,3 miliardi (2023), e in settori come il Design l’Italia risulta prima in Europa per fatturato e addetti con una crescita del fatturato del +27,1%, quasi doppia rispetto alla media comunitaria (2021-2022).

Per quanto riguarda l’export dell’industria farmaceutica, “nel 2023 ha avuto una produzione di 52 miliardi di euro, con oltre 49 di export, nonostante le difficoltà causate dall’aumento dei costi del 30% rispetto al 2021” ha commentato la notizia, Marcello Cattani, presidente di Farmindustria. 

L’industria siderurgica italiana è leader nel processo di decarbonizzazione. Prima tra i Paesi del G7 per quota di acciaio prodotto con ciclo a forno elettrico, una stima pari all’86%, seguono Stati
Uniti (68%) e Canada (42%) (2023). Inoltre circa il 76% degli input sono rappresentati da acciaio da recupero (+17% in sei anni).

Cosa potremmo essere, se non primi, anche nella produzione della pasta, con quasi 4 milioni di tonnellate (3,67 mln t), davanti a Stati Uniti, Turchia, Egitto e Brasile, con un fatturato vicino ai 7 miliardi di euro (2022). Oltre il 60% della pasta prodotta nel nostro Paese è destinata ai mercati esteri, con oltre 2,2 milioni di tonnellate nel 2023, di cui 1,5 mln destinate ai paesi europei.

Il settore investe in ricerca e sviluppo circa il 10% del fatturato, dal 2013 i consumi idrici sono stati ridotti del 20%, del 21% le emissioni di anidride carbonica ed i rifiuti recuperati sono circa il 95% del totale.

L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani prodotti (91,6%), un valore superiore alla media europea (57,9%) e a quello di Germania (75,3%), Francia (79,9%) e Spagna (73,4%). L’Italia è prima nel ranking dell’Eco-Innovation Index per efficienza delle risorse (insieme al Lussemburgo) con un punteggio di 274 rispetto ai 147 della media UE.

L’Italia si conferma eccellenza europea nella raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati, con un tasso del 98%, a fronte del 61% in Europa. Grazie all’impiego di materia seconda, ogni anno vengono evitate in Italia 16,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 55 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.

Punti di forza del made in Italy

Non si capisce l’Italia e l’andamento della sua economia, la forza del made in Italy, che talvolta sorprende se, oltre a vedere i suoi difetti, non se ne colgono i suoi punti di forza. Il nostro Paese – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, sostenibilità, flessibilità produttiva, competitività.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.