Sostenibilità è qualità 2024, un trend in crescita
Sostenibilità è qualità 2024 è l’indagine elaborata da Ipsos e Fondazione Symbola in collaborazione con la Camera di Commercio di Brescia.
La buona notizia di questa indagine è nella conferma che la sostenibilità piace, interessa, conviene: un punto su cui convergono le opinioni di produttori e consumatori.
Sostenibilità è qualità 2024, i perché di un’attrazione
Ma quali sono i driver che rendono la sostenibilità così attraente? Etica, paura e qualità, in una “convivenza” apparentemente singolare che Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, spiega con puntuale chiarezza: «L’attenzione alla sostenibilità è stata messa a dura prova da anni difficili, legati alle preoccupazioni geo-politiche e al forte aumento dei prezzi.
A questi elementi generali vanno anche affiancati elementi più specifici: un impegno non considerato adeguato di governi e aziende, la sensazione di stasi se non di arretramento, l’assenza di visione in cui riconoscersi.
Però molti elementi ci portano a considerare questa fase una “crisi di crescita”: infatti nel 2024 si riducono anche l’indifferenza e lo scetticismo, a testimonianza che le persone sarebbero oggi più pronte a impegnarsi in un progetto condiviso, se conosciuto e compreso.
I consumatori si fidano di più delle aziende sostenibili
Le aziende hanno oggi un ruolo più determinante: le scelte sostenibili dei consumatori sono sempre meno spinte dalla paura, e più dalla ricerca di qualità. I prodotti sostenibili sono considerati buoni e sempre più generano un clima di fiducia verso le aziende che li propongono.
Infatti è in crescita il numero di aziende che sono considerate attente alla sostenibilità. Le aziende più sagge e sostenibili sapranno cogliere questa apertura».
Dal rapporto Sostenibilità è qualità 2024 emerge senza dubbio il valore crescente assegnato alla sostenibilità. Cresce infatti la consapevolezza in materia perché i cittadini sono sempre più informati; questo li rende più disponibili a cambiare le proprie abitudini e a disancorare i propri stili di vita dai modelli passato superando la resistenza al cambiamento.
Etica, paura e qualità
Tornando alle motivazioni che sostengono la sostenibilità, l’etica (7,7%) è in un certo senso la più “scontata”: rispettare l’ambiente e le persone per contribuire a generare un mondo migliore dovrebbe essere una regola di vita. Un modo positivo di relazionarsi con il mondo.
La paura (22%) è insita nell’andamento delle cose: l’impatto dei cambiamenti climatici è quotidianamente sotto i nostri occhi e le incognite del futuro ci spaventano. Pertanto, ci sentiamo in dovere di limitare l’impatto delle nostre azioni cercando di adottare comportamenti che non mettano ulteriormente in pericolo la salute – già fortemente compromessa – del Pianeta.
La spinta che ci sembra anche socialmente rilevante è quella relativa alla qualità (70,3%) perché dimostra un cambiamento culturale. Si potrebbe affermare che sia in atto un capovolgimento delle valutazioni: se prima quello che era sostenibile era meno soddisfacente, riservato ai sognatori, oggi un prodotto sostenibile è considerato efficace e valido anche dal punto di vista economico e delle performance.
Se la sostenibilità aggiunge qualità a un bene questo diventa più desiderabile e spinge i consumatori ad acquisti più responsabili.
Comprendere la sostenibilità di un’azienda
Un punto su cui si concentra Sostenibilità è qualità 2024 è la comprensione della sostenibilità di un’azienda, che per il 67% degli intervistati è ancora difficile nel momento in cui acquista un prodotto o un servizio. Nonostante ciò, per il 37% degli italiani è evidente che il numero di aziende che si comportano in modo sostenibile sta crescendo.
Anche se sono ancora pochi quelli che hanno chiari i concetti di green washing, social washing e greenhushing e permane qualche diffidenza sul comportamento delle aziende, il 39% degli intervistati ripone fiducia nella loro reale sostenibilità. La maggioranza, inoltre, ritiene che comunicarla porti all’azienda più vantaggi che rischi.
Sul podio della sostenibilità si trovano le produzioni alimentari di origine vegetale, il settore vitivinicolo e l’energia.
Metallurgia e acciaio
La terza parte del rapporto Sostenibilità è qualità 2024 analizza in particolare due settori produttivi: metallurgia-acciaio e turismo-viaggi.
Complessivamente, gli intervistati sanno che l’acciaio entra in molte produzioni. È associato principalmente all’industria meccanica, all’industria automobilistica e al settore infrastrutturale dei trasporti, ma nel quotidiano è presente in pentole, elettrodomestici, utensili, componenti di auto e moto.
La qualità del prodotto è associata al brand che ne garantisce la durata, e l’impegno a ridurre le emissioni di CO2 è un elemento di preferenza per il 40% degli intervistati.
Sul fronte della sostenibilità si ritiene che le aziende potrebbero fare di più (34%), ma la presenza di tre elementi costituisce una garanzia: l’impegno per la sicurezza dei lavoratori (44%), l’investimento in ricerca e sviluppo (42%) e le certificazioni ambientali (42%).
C’è disponibilità a spendere di più per un prodotto etico e sostenibile (85%), e si premia la circolarità delle produzioni nella consapevolezza che questa riguarda la corretta gestione degli scarti di lavorazione e lo smaltimento a fine vita.
Turismo e viaggi
Il turismo-viaggi è visto come un settore composto da una molteplicità di operatori e servizi connessi tra loro. 6 italiani su 10 si considerano viaggiatori etici e sostenibili, e 1 su 2 sono d’accordo a pagare qualcosa in più per un prodotto etico e sostenibile.
La qualità del settore deve coniugare il rispetto dell’ambiente (26%) con quello delle comunità locali e della loro cultura (27%). Molto apprezzato chi è attento allo spreco, non utilizza prodotti usa e getta e riduce al massimo la plastica (25%).
«Sostenibilità è qualità 2024 conferma la crescente attenzione alla sostenibilità, che non solo è necessaria ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. In Italia, in particolare, è strettamente connessa con la coesione, la bellezza e l’innovazione»,
La sostenibilità ambientale è una sfida che guarda al futuro per il bene del territorio, delle comunità. Scommettere su un’Italia che fa l’Italia è la chiave per rafforzare la nostra economia», dichiara Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola.