Rinnovabili

L’Italian Renewables Investment Forum 2024

Investimenti nelle rinnovabili: in aumento ma atteso freno dal 2026

Il 10 ottobre 2024 si è svolto l’Italian Renewables Investment Forum 2024, un evento che ha riunito i principali protagonisti del settore energetico. L’incontro è stato presentato da esperti del settore e leader di rilevanza nazionale, tra cui Carlo Montella, co-founder e managing partner di Green Horse Advisory, e Alessandro Marangoni, CEO di Althesys. Montella ha moderato le discussioni, fornendo approfondimenti sui temi trattati e facilitando il confronto tra i relatori. Hanno partecipato anche rappresentanti di istituzioni e aziende di spicco, come Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, e Alessandro Della Zoppa, Head of Renewables di Eni Plenitude, che hanno condiviso le loro visioni sul futuro delle energie rinnovabili in Italia.

L’obiettivo dell’evento era affrontare le sfide e le opportunità del mercato delle energie rinnovabili in Italia. Si è discusso dell’importanza di promuovere iniziative che possano stimolare gli investimenti e supportare la crescita del settore.

Negli ultimi cinque anni, il mercato italiano delle energie rinnovabili è cresciuto grazie a investimenti internazionali, ma l’obiettivo del 65% di energia rinnovabile entro il 2030 è ancora lontano. Nonostante l’aumento della capacità installata nel 2023, il settore è ostacolato da un quadro normativo incerto e iter autorizzativi complessi, che potrebbero rallentare ulteriormente la crescita, soprattutto nel fotovoltaico. Per raggiungere gli obiettivi, è necessaria una maggiore chiarezza e supporto da parte del governo, mentre l’alto costo dell’energia nel paese evidenzia l’urgenza di aumentare le rinnovabili.

Durante il suo intervento all’Italian Renewables Investment Forum 2024, il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, ha evidenziato sfide e opportunità legate al futuro del settore energetico. Sottolineando l’importanza di accelerare l’installazione delle rinnovabili, ha affermato “Stiamo già installando impianti di energia rinnovabile, ma è necessario accelerare ulteriormente questo processo, poiché siamo leggermente in ritardo rispetto agli obiettivi prefissati”.

“Il grande problema che vedo è nel settore della termica. Noi, come operatori, dobbiamo trovare una soluzione, altrimenti rischiamo una sorta di ‘guerra tra poveri’. Il dibattito da avviare riguarda il futuro della produzione termica e il suo ruolo nel contesto di un mercato energetico in rapida evoluzione. Con la crescita delle rinnovabili, dobbiamo chiederci quale sarà il ruolo della termica. Negli ultimi mesi, abbiamo visto tensioni tra la produzione, la domanda e gli operatori delle rinnovabili, che sembrano entrare in competizione tra loro.”

Per Dal Fabbro è necessario trovare un equilibrio tra le diverse esigenze: “Questa frammentazione di posizioni deve essere superata. È fondamentale trovare un  coordinamento che concili tre obiettivi: mantenere bassi i costi dell’energia, sviluppare le rinnovabili per la decarbonizzazione e garantire una prospettiva futura alla generazione termoelettrica, che sta subendo un processo di disgregazione. Questo è cruciale non solo per i grandi impianti termici, ma per l’intero sistema.”

Quindi il suggerimento del presidente dell’Iren è quello di avviare una combinazione fra produzione da rinnovabili e produzione termoelettrica che possa far fronte all’aumento della domanda di energia elettrica (aumento del 20% al 2033).

Nel corso del suo intervento all’Italian Renewables Investment Forum 2024, Alessandro Della Zoppa, Head of Renewables di Eni Plenitude, ha affrontato il complesso tema della domanda di energia elettrica, evidenziando le sfide che coinvolgono le grandi città e le aree industrializzate.

Ha esordito affermando che un fattore chiave in questo processo è l’elettrificazione dei consumi, e ha citato la mobilità elettrica come esempio chiave di questo cambiamento, affermando: “È vero che non possiamo prevedere con precisione quanti veicoli elettrici saranno in circolazione nei prossimi anni, ma la direzione è chiara: la domanda di mobilità elettrica aumenterà. Infatti anche se ci sono momenti di rallentamento o variazioni, nel lungo periodo la tendenza rimane chiaramente positiva“.

In chiusura, ha messo in guardia sull’importanza di prepararsi a queste sfide, sostenendo: “Il settore energetico deve attrezzarsi per affrontare questi cambiamenti e sostenere la crescita. Anche se non possiamo stabilire quando si manifesteranno gli effetti massimi—che si tratti di 8, 10 o 12 anni—è cruciale che gli operatori del settore si posizionino ora su questa traiettoria per soddisfare la futura domanda di energia elettrica.”

Di incremento della domanda energetica ha parlato anche Giuseppe Argirò, CEO di CVA, riservando un focus particolare sull’effetto dei data center. “In alcuni Paesi, i data center stanno già consumando più energia delle famiglie, e questo potrebbe accadere anche in Italia.” Ha poi analizzato il futuro dei trasporti elettrici, affermando chiaramente che non ci sarà una diminuzione del consumo di energia elettrica in questo settore. “Non credo che vedremo una diminuzione del consumo di energia elettrica nei trasporti. Ci sono discussioni su quando avverrà questa transizione, ma il fatto è che il consumo di energia elettrica per il trasporto continuerà a crescere, e non possiamo ignorarlo.”

In occasione del suo intervento all’Italian Renewables Investment Forum 2024, Salvatore Bernabei, amministratore delegato di Enel Green Power, ha evidenziato l’importanza del gas nel contesto energetico attuale. Ha affermato che “il gas dovrebbe continuare a catturare una remunerazione non soltanto per il suo ruolo funzionale alla stabilità della rete, ma anche per la produzione di energia elettrica, soprattutto immaginando una chiusura del carbone nel breve termine”.

Bernabei ha evidenziato che l’Italia è in una posizione di svantaggio per quanto riguarda il prezzo del gas rispetto ad altri paesi europei, a causa della sua maggiore dipendenza da questa fonte energetica. “Oggi, il prezzo del gas in Italia è intorno ai 100 euro, mentre in Spagna è a 55 euro e in Germania a 77 euro”, ha spiegato, chiarendo che ciò è dovuto alla nostra minore quota di rinnovabili, che attualmente si attesta intorno al 40%, rispetto al 63% della Spagna. Ha anche affermato che “per un po’ di anni ancora, il gas avrà un ruolo significativo, e questo si tradurrà in prezzi più alti rispetto ad altri paesi”. Per affrontare questa situazione, Bernabè ha evidenziato la necessità di aumentare la quota di energie rinnovabili nel nostro mix energetico per abbattere i costi e migliorare la competitività.

Parlando di over generation, l’ad di EGP ha evidenziato i progressi dell’Italia, sottolineando che “ci siamo mossi prima e meglio rispetto ad altri paesi, e ha citato la Spagna, dove si registrano numerose ore di energia a prezzo zero a causa della mancata implementazione di adeguati sistemi di accumulo.

Tuttavia, avverte che lo storage deve eseguire lo sviluppo delle rinnovabili in modo armonico“, affermando che installare troppo storage subito “non sarebbe una scelta saggia” e che i quantitativi contingenti in gara devono seguire il reale sviluppo delle rinnovabili.

Bernabei riconosce che oggi le rinnovabili si sviluppano più lentamente rispetto a quanto previsto dal PNIEC, sottolineando che “dobbiamo essere molto realisti, pragmatici e favorire uno sviluppo armonico del sistema”, in particolare definisce “rinnovabili, accumuli e reti” come un trinomio essenziale.

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