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Industria manifatturiera a zero emissioni, a che punto sono i paesi UE?

Industria manifatturiera a zero emissioni, a che punto sono i paesi UE?
L’industria manifatturiera zero emissioni. Foto di Janno Nivergall da Pixabay

Industria manifatturiera a zero emissioni in Europa, tra progressi e nuove sfide

La partita della transizione energetica si gioca anche sulla competitività industriale. Lo sa bene la Commissione europea che, sebbene in ritardo rispetto potenze coma la Cina e gli Stati Uniti, nel 2023 ha definito una legge specifica per l’industria manifatturiera a zero emissioni (Net-Zero Industry Act). Un provvedimento a supporto e semplificazione delle norme per la fabbricazione delle tecnologie verdi, con cui l’UE oggi punta a soddisfare internamente al Blocco almeno il 40% del fabbisogno tecnologico annuo entro il 2030. 

La domanda che sorge spontanea è: vista l’accesa concorrenza extra UE e che quella della competitività è partita da giocare anche in rapidità, a che punto siamo? A rispondere è oggi un nuovo studio curato dall’Esecutivo comunitario. Una panoramica completa dello stato attuale e dei recenti progressi degli stati membri in settori come le turbine eoliche, i moduli fotovoltaici, le batterie, le pompe di calore e altre tecnologie pertinenti.

Nel dettaglio il rapporto offre due elementi chiave: una mappatura dettagliata della capacità produttiva per tecnologie net-zero selezionate nei Ventisette; un’analisi approfondita delle politiche e degli incentivi esistenti che supportano l’aumento delle capacità manifatturiere a livello nazionale. Identificando i colli di bottiglia esistenti e le future sfide.

Industria manifatturiera a zero emissioni, quanto siamo competitivi?

Secondo gli autori l’Unione Europea si è affermata come leader in diverse tecnologie Net-Zero. “Nel settore dell’energia eolica, nonostante la crescente concorrenza della Cina, le aziende UE continuano a svolgere un ruolo dominante nel mercato globale. L’UE rimane inoltre leader nel settore delle pompe di calore”, rappresentando oltre il 20% del mercato globale. 

Non solo. “Anche i produttori europei di cavi ad alta tensione CA e CC (HVAC e HVDC) sono leader del mercato globale e si affidano a diversi siti di produzione in tutta l’UE […] Nel campo della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS), l’Europa è all’avanguardia nella ricerca e sviluppo (R&S), ma è troppo presto per mappare la posizione manifatturiera dell’UE”. 

Tuttavia, esistono settori in cui la dipendenza dalle tecnologie estere è ancora elevata. A cominciare dal settore solare fotovoltaico, in cui l’impronta dell’UE si è indebolita, e da quello delle batterie agli ioni di litio, per le quali il continente dipende sostanzialmente dalla Cina. Ma nel futuro prossimo qualcosa potrebbe cambiare.

Industria fotovoltaica

L’industria fotovoltaica dell’UE è attualmente in fase di ristrutturazione e si prevede che l’Europa raddoppi la sua capacità manifatturiera in base ai progetti annunciati. In questo contesto la Germania rimane il produttore più importante dell’UE, seguita da Italia, Francia, Austria e Spagna. Ovviamente non sarà possibile spodestare la Repubblica Popolare dalla sua posizione dominante.

Industria eolica

Si prevede che la capacità di produzione europea nell’eolico crescerà di circa il 10%, in netto contrasto con la sostanziale espansione della Cina (60-80% della capacità globale nel medio termine). “Ciò rappresenta un rischio per il vantaggio competitivo dell’Europa in questo settore”, si legge nel report. Nel Blocco, l’industria eolica appare concentrata in pochi Stati membri, con Germania e Danimarca che ospitano fabbriche di turbine eoliche e la Spagna quelli delle torre (circa il 50% del totale dell’UE). Ma anche Francia, Portogallo, Italia e Polonia contribuiscono con quote minori di capacità.

Industria batterie

“Il mercato europeo delle batterie si sta evolvendo rapidamente, guidato dall’aumento della produzione industriale e dall’apertura di gigafactory. Partendo da una base di 150-260 GWh nel 2023, si prevede che l’Europa aggiungerà 150-250 GWh nel 2024 e nel 2025, con proiezioni che superano altri 500-1000 GWh in base agli annunci attuali”.

Questa crescita assieme a quella pianificata negli USA dovrebbe sottrarre terreno al dominio cinese. “Allo stesso tempo, tuttavia, il recente rallentamento delle vendite di veicoli elettrici (EV) in tutto il continente potrebbe influenzare le prospettive”.

Sul fronte batterie al litio Germania, Polonia e Ungheria detengono attualmente le maggiori quote di capacità produttiva, ma anche Francia e Svezia che producono anche su larga scala. Inoltre paesi dell’Europa centrale e orientale come Slovacchia, Repubblica Ceca e Austria, così come la Grecia, stanno emergendo come importanti hub di produzione.

Industria pompe di calore

Lato produzione di pompe di calore è previsto per il futuro una crescita sostanziale, con aumento della quota di mercato globale. “I paesi con forti mercati nazionali, come Germania, Svezia e Danimarca, sono sedi chiave per la produzione di pompe di calore. Tuttavia, permangono incertezze riguardo al ritmo e all’entità di questa crescita. Ci sono stati frequenti annunci di espansioni della capacità produttiva in tutta Europa, ma le prospettive generali del settore sono influenzate da una combinazione di fattori economici”.

Industria elettrolizzatori

Prevista invece una solida crescita nel mercato degli elettrolizzatori con una capacità produttiva che dovrebbe aumentare da 5,4 GW fino a 25 GW all’anno entro il 2030. “Si stima che la capacità di produzione di elettrolizzatori dell’UE soddisferà il 14-25% della capacità operativa globale totale, sebbene le prospettive rimangano incerte, poiché solo una piccola parte dei progetti annunciati ha ricevuto decisioni di investimento finali”.

Oltre la metà delle fabbriche, in questo caso, si trovano in Germania, con Danimarca, Belgio, Portogallo, Italia, Spagna e Francia che forniscono la capacità rimanente.

Industria dei cavi

Il rapporto sull’industria manifatturiera a zero emissioni evidenzia anche una crescita significativa nell’infrastruttura di rete guidata dagli sforzi di modernizzazione. Le capacità produttiva industriale è concentrata in paesi come l’Italia – leader nella produzione di cavi – Svezia e Germania, con contributi sostanziali da Francia, Polonia, Danimarca, Belgio e Croazia. 

Leggi qui lo Studio “Il panorama dell’industria manifatturiera a zero emissioni nette negli Stati membri

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