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Energie rinnovabili, gli appalti aziendali spingono verso l’alto

Energie rinnovabili, gli appalti aziendali spingono verso l’alto
Immagine di freepik

di Paolo Travisi

A livello mondiale le imprese sono lo strumento giusto per spingere le energie rinnovabili e i dati 2023 su appalti e accordi energetici lo dimostrano. basti pensare che lo scorso anno i PPA aziendali per l’acquisto di elettricità pulita hanno determinato il 25% dell’aumento della potenza mondiale di fotovoltaico e eolico (al di fuori della Cina continentale). Otto anni fa, nel 2015, il contributo era solo del 5%. Questi i dati che emergono dal rapporto elaborato da S&P Global, che sottolinea la potenza di fuoco del Nord America, le cui aziende sono in cima alla lista per il loro appetiti green.

Europa, in grande crescita con 5,4 GW, contratti crescono del 36%

Nel mercato odierno, le aziende possono utilizzare tre metodi principali per procurarsi energia pulita da fonti rinnovabili: l’autoproduzione, gli accordi di acquisto di energia a lungo termini (PPA), e i Certificati di Attribuzione dell’Energia  come le Garanzie d’Origine (GO) o i REC. Ma gli analisti di S&P aggiungono alla lista dei diversi tipi di accordo per l’approvvigionamento energetico anche l’adeguatezza delle risorse di stoccaggio energetico o contratto di capacità e i “prodotti verdi”. Mettendo momentaneamente da parte il dato sull’autoconsumo, S&P fornisce una veloce panoramica di questi strumenti, mettendo a fuoco la rapida crescita del comparto.

Nel primo trimestre 2024, sono stati contrattualizzati 15,8 GW con una crescita del 36% su base annua. Ed è nella capacità che la cara vecchia Europa eccelle, arrivando al primo posto del rapporto, mentre la regione Asia-Pacifico è sul gradino più alto per numero di accordi. Nella top 3 dei paesi con aziende particolarmente attive ci sono: Stati Uniti, Australia e India. Ed ecco l’ottima notizia per l’Europa, in merito alla capacità aziendale di approvvigionamento rinnovabile.

La triade europea: Spagna, Germania e Gran Bretagna

Se entriamo nel dettaglio del rapporto di S&P Global, negli appalti aziendali l’Europa è cresciuta del 35% su base annua nel primo trimestre, con 73 accordi garantiti, per un totale di 5,4 GW, superando i 41 accordi tracciati nello stesso periodo del 2023. I paesi europei che guidano la “classifica” sono Spagna, Germania e Regno Unito.
Allargandoci alla macro regione Asia-Pacifico, la crescita su base annua è del 31%, mentre Australia e l’India hanno rappresentato l’80% degli annunci.

E veniamo al solito gigante americano, dove le company hanno firmato 3,6 GW di accordi aziendali di approvvigionamento di energia pulita, tutti su territorio americano, con una crescita imponente su base annua, ben il 58%. 

Le energie rinnovabili più “amate” dalle aziende

Ma quali sono le energie rinnovabili più richieste dalle aziende? Secondo S&P Global, il fotovoltaico è il numero uno della lista, la tecnologia preferita nei contratti aziendali su scala globale, tanto che ha rappresentato la metà degli accordi stipulati nel primo trimestre. A seguire c’è l’eolico offshore che sta crescendo nei “gusti” europei, toccando il massimo trimestrale di 1,7 GW, contribuendo al 30% della capacità regionale; in America invece, le aziende continuano a sottoscrivere contratti PPA con progetti per la produzione di energia nucleare. Da evidenziare come il settore dell’estrazione mineraria sia al secondo posto in classifica nell’approvvigionamento aziendale di energia pulita, seguito dal settore manifatturiero, mentre quello legato ai servizi ha ridotto gli approvvigionamenti di 0,6 GW trimestre su trimestre; ma restano nel “mondo” dei servizi, quello strettamente connesso alla tecnologia è la forza motrice sia Nord America che in Europa, dove ha contribuito per quasi il 40% degli accordi.

Domande per la Garanzia di Origine (GO) in flessione del 1%

In evoluzione i mercati delle certificazioni dell’energia. In Europa, il rapporto evidenzia una flessione dell’1% nella domanda di GO nel corso del primo trimestre, a causa di molteplici fattori che – secondo gli analisti – hanno concorso alla percentuale negativa. Tra questi l’eliminazione graduale delle GO nel Regno Unito, l’indebolimento della domanda di energia sia a causa della stagnazione economica sia di un inverno mite, a cui si aggiungerebbe la validità prolungata dei certificati in Italia. Allo stesso tempo però, a livello europeo l’emissione è cresciuta del 23% su base annua, trainata dall’offerta eolica, mentre i prezzi degli stessi certificati GO continuano a subire pressioni al ribasso. 

Più in generale invece il mercato internazionale dei certificati di energia rinnovabile ha continuato a espandersi, con una crescita dell’utilizzo dell’energia di 43 TWh.

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