Le aziende di riciclo della plastica, circa 5mila in Italia, sono in grandi difficoltà: si attende intervento del Governo con decreto per tagliare costo bollette

In attesa del decreto bollette del Governo, le associazioni di imprese ed industrie che fanno sentire la loro voce. Tra queste Unionplast, l’associazione che rappresenta le imprese italiane di trasformazione e riciclo delle materie plastiche, secondo cui il caro bollette ha reso la situazione allarmante e “urgente sulle gravi conseguenze dell’esplosione dei costi energetici“.
Caro bollette, oltre 5mila aziende in difficoltà
Unionplast ritiene che la crisi dei prezzi energetici “stia mettendo in ginocchio il settore plastica” un comparto che ha bisogno di molta energia per il suo processo, di cui fanno parte “oltre 5.000 imprese e che dà lavoro a più di 100.000 persone“. Infatti il caro bollette, per Unionplast rischia di compromettere la continuità operativa di molte aziende e l’intero sistema economico nazionale, anche se il problema “non riguarda solo la plastica, ma tutte le filiere collegate, come l’agro-alimentare, l’edilizia, la sanità e l’automotive, essenziali per il Paese“, ha dichiarato Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast.
Prezzo energia sopra la media del 2024
D’altronde il prezzo dell’energia elettrica ha raggiunto i 150 euro a MWh, molto al di sopra della media di 108 euro a MWh registrata nel 2024. L’impatto per le aziende potrebbe essere devastante. “Se non si interviene tempestivamente, molte imprese rischiano di fermarsi, innescando un effetto domino che colpirà le filiere strategiche per l’Italia…con il rischio di alimentare una spirale inflattiva che impatterà su prezzi e competitività, con gravi ripercussioni per l’economia nazionale“.
Decreto sul caro bollette in arrivo: quali misure?
lntanto, si attende per mercoledì 19 febbraio l’approdo in Consiglio dei Ministri del decreto bollette del MASE, su cui il ministro Giorgetti sta lavorando da tempo, per trovare soluzioni concrete al caro-bollette e sostenere le imprese, ma anche le famiglie maggiormente in difficoltà.
Sul tavolo c’è il tentativo di riallineare i prezzi del gas del mercato italiano con quello europeo, in particolare Francia, Germania e Spagna, riducendo l’Iva sul gas, insieme ad una revisione della tassazione sulle emissioni, che attualmente scaricano il peso sui produttori di energia con effetti diretti sulle bollette.
Allo studio, anche un sistema di agevolazioni modulato in base alle zone climatiche, con crediti d’imposta più generosi per le imprese energivore, e potrebbero spuntare incentivi per chi installa impianti rinnovabili. Infine, il meccansimo dell’energy release che avvantaggia le aziende bisognose di tante energia, con un accesso privilegiato a prezzi più competitivi.