Rinnovabili

“100 Italian Renewable Energy Stories 2024”, storie di innovazione per la transizione verde

Rapporto sulle energie rinnovabili

“100 Italian Renewable Energy Stories 2024”, la transizione energetica che funziona

È giusto puntare sulle rinnovabili? “100 Italian Renewable Energy Stories 2024” sostiene di sì e porta una serie di esempi aziendali e di fatti concreti a confermare che questa è la scelta giusta.

“100 Italian Renewable Energy Stories 2024” è il rapporto dedicato alle tecnologie sviluppate nel settore delle energie rinnovabili promosso da Symbola – Fondazione per le qualità italiane ed ENEL, in collaborazione con KEY – The Energy Transition Expo.

Il futuro è nella transizione verde

Il rapporto contiene cento storie di innovazione italiana, realizzata da imprenditori, settore pubblico e terzo settore lungo tutta la filiera: dalla manifattura alla ricerca e sviluppo, dalla progettazione all’installazione, dallo sviluppo di software e hardware al fine vita.

Il nostro futuro è nella transizione verde, che potremmo definire una strada obbligata: non perché imposta, ma perché più conveniente e sostenibile rispetto ai sistemi di produzione che abbiamo applicato fino ad ora.

Lo sottolinea Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola: «Il direttore esecutivo dell’AIE (l’Agenzia Internazionale per l’Energia), Fatih Birol, nel 2023 ha dichiarato che l’85% della nuova potenza elettrica installata era da energie rinnovabili.

La transizione verde aiuta un futuro più a misura d’uomo. Puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza fa crescere l’Italia la rende più libera, dà forza alla nostra economia e aumenta i posti di lavoro».

“100 Italian Renewable Energy Stories 2024”, l’Italia eccellente

Che sia una strada già imboccata da molti lo documenta il rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories 2024”: 37.655 imprese svolgono attività legate alla filiera delle rinnovabili – circa il 13% in più rispetto all’anno precedente – con una maggiore concentrazione in Lombardia, Lazio e Veneto.

«C’è un’Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile. Il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia, che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività».

Come spesso accade, dalla crisi nascono le opportunità. La spinta alle rinnovabili ha avuto un’accelerazione con l’aggravarsi della crisi climatica e l’aumento dei prezzi dell’energia, dovuto anche all’invasione russa dell’Ucraina.

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Energie rinnovabili, una crescita costante

Oggi le fonti rinnovabili rappresentano il 29,9% dell’elettricità mondiale (28,3% nel 2021) e a livello globale le nuove installazioni sono aumentate di quasi il 50% nel 2023.

Già nel 2022 la quota di l’elettricità mondiale prodotta da energia eolica e solare era passata dal 10% al 12%; queste due fonti rinnovabili si confermano trainanti per la transizione energetica, generando il 14, 3% dell’energia elettrica mondiale.

L’idroelettrico, al contrario, nello stesso periodo ha registrato un forte calo a causa dei diffusi fenomeni di siccità.

Sul fronte degli investimenti, la rinnovabile che concentra i maggiori investimenti – e anche la più diffusa – è l’energia solare.

Qualche preoccupazione viene dagli impianti di energia eolica in mare aperto, che risentono dell’aumento del costo del denaro: i margini di profitto si sono ridotti, al punto da mettere in pericolo il recupero degli investimenti. In questo scenario è ovviamente molto incerta la progettazione e l’installazione di nuovi impianti.

L’eolico su terraferma mantiene il trend positivo già consolidato: da 17,9 a 15,3 GW nell’Unione Europea, da 11 a 10,2 GW negli USA, 59 a 62 GW in Cina.

In Europa il fotovoltaico continua a correre: nel 2023 la capacità solare ha raggiunto i 56 GW, che segna un +27% rispetto al 2022. Anche in questo caso, l’aumento del costo del denaro potrebbe incidere sulle nuove installazioni.

La prospettiva globale

In una prospettiva globale, le previsioni potrebbero essere ottimistiche. Alla COP 28 di Dubai 198 governi si sono impegnati a triplicare le rinnovabili e a raddoppiare il tasso annuale di miglioramento dell’efficienza energetica ogni anno fino al 2030. Si dovrebbe arrivare addirittura sopra agli 11mila GW auspicati dall’IEA nella prospettiva di raggiungere le emissioni zero entro il 2050.

E l’Italia? Sta cercando di recuperare i ritardi accumulati, ma dobbiamo accelerare ancora. Anche se la produzione di energia rinnovabile è aumentata complessivamente del 15,9% rispetto al 2022, siamo ancora molto lontani dalle performance degli altri paesi europei.

Incrementare le energie rinnovabili, come si sostiene nel rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories 2024”, non ha solo un valore ambientale e di conquista dell’indipendenza energetica. In Italia, passare dall’attuale 44,6% all’84% si tradurrebbe in 360 miliardi di euro di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro.

Una filiera strategica

La filiera delle rinnovabili è decisamente strategica per l’Italia. Su 37.665 imprese, quasi 800 sono focalizzate nello sviluppo di tecnologie di punta, generano un fatturato di 12 miliardi di euro e occupano 37mila addetti.

Cresce il valore della produzione, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie.  Un dato significativo è la crescita dei brevetti iscritti a bilancio: l’Italia, infatti, non è tra i leader dei brevetti per le tecnologie del settore energetico.

Altrettanto strategico è lo sviluppo delle tecnologie digitali, non solo in tema di ammodernamento delle reti ma anche per lo sviluppo di prodotti e servizi ad hoc per la filiera.  Basti pensare al ruolo delle tecnologie IoT nella crescita delle CER.

La diffusione di tecnologie digitali, ad esempio, permette di analizzare i dati di produzione degli impianti, prevenire gli incidenti e intervenire in modo rapido ed efficace, scegliere i siti più adatti per installare gli impianti.

L’Italia è all’avanguardia sul fine vita

L’Italia, inoltre, è all’avanguardia sul fine vita. Il Consorzio Cobat RAEE ha costituito la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita, addirittura anticipando la direttiva europea sui rifiuti elettronici.

«Le “100 Italian Renewable Energy Stories 2024” raccontano un’Italia di eccellenze che con idee, tecnologie avanzate e una filiera diffusa su tutto il territorio consentono al paese di essere tra i protagonisti della transizione energetica del continente.

Siamo nel pieno di un percorso ancora lungo nel quale bisogna fare squadra, puntando con decisione sulle rinnovabili, per raggiungere gli sfidanti obiettivi climatici dell’Agenda 2030.

Occorre quindi continuare a investire su tecnologie e innovazione, sui sistemi di accumulo che garantiscono una gestione corretta dell’energia prodotta e sulla modernizzazione, resilienza e digitalizzazione delle reti che rappresentano l’architrave del sistema elettrico e della transizione energetica del Paese», dichiara Nicola Lanzetta, direttore Italia di ENEL.

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