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Come rilevare le nanoplastiche con l’intelligenza artificiale

rilevare le nanoplastiche con l'intelligenza artificiale
via depositphotos.com

Innovativa tecnologia per rilevare le nanoplastiche con l’intelligenza artificiale

Trovare il proverbiale ago nel pagliaio non è più impossibile, anzi bastano due millisecondi. Lo promette un team di ricerca guidato dalla McGill University di Montreal, che ha sviluppato la prima tecnologia in grado di rilevare le nanoplastiche con l’intelligenza artificiale. Con l’invenzione dell’ateneo canadese è possibile ora una rilevazione in tempo reale e sul posto. Si possono distinguere  infatti le microplastiche da tutte le altre particelle presenti nell’acqua. 

Le microplastiche variano da 1 micrometro a 5 millimetri. In pratica sono grandi come un chicco di riso. Le nanoplastiche sono invece molto più piccole, perché un nanometro è pari a 0,000001 millimetri. Praticamente invisibili all’occhio umano. Eppure sono praticamente ovunque, nella nostra acqua e nel nostro cibo. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), ogni giorno l’equivalente di circa 2 mila camion della spazzatura pieni di plastica viene scaricato negli oceani, fiumi e laghi del mondo. Comprendere l’impatto delle nanoplastiche sugli ecosistemi è difficile a causa delle limitazioni dei metodi di rilevamento attuali.

L’innovazione basata sull’intelligenza artificiale proposta dalla McGill permette invece l’analisi in tempo reale dell’inquinamento da plastica. Questa tecnologia, una microscopia olografica in linea nano-digitale assistita dall’intelligenza artificiale ha attirato l’attenzione. I ricercatori affermano che la tecnica è in grado di rilevare e differenziare automaticamente nanoplastiche e microplastiche, anche quando sono ricoperte da altre particelle. 

Si candida così ad offrire uno strumento pratico per identificare e affrontare in modo più efficace i “punti caldi” dell’inquinamento. I risultati preliminari del lago Ontario e del fiume San Lorenzo indicano che può identificare micro e nanoplastiche nelle particelle trasportate dall’acqua. Sviluppata in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche del Canada, questa tecnologia si candida a dare una svolta fondamentale al monitoraggio ambientale, con potenziali applicazioni globali.

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