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Zero Emission Building per migliorare la qualità degli ambienti abitati e il benessere delle persone

GBC Italia si rende da subito disponibile nei confronti del Governo nel mettere a sistema tutti i contenuti tecnici che l’Associazione possiede. Tra questi, annoveriamo i nostri protocolli energetico ambientali, che possono essere una guida fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi introdotti al 2030 e al 2050

Zero Emission Building
credits: cs GBC Italia

GBC Italia: “Su una cosa è necessario lavorare fin da subito, ossia: il miglioramento sismico dei nostri edifici. Aspetto non trattato da Bruxelles, ma che in Italia non possiamo fare a meno di considerare come prioritario

Milano, 13 marzo 2024 _ Nella giornata di ieri – 12 marzo – è arrivato il via libera del Parlamento Europeo alla Direttiva Energy performance of building directive (EPBD4), la cosiddetta “Direttiva Case Green”.

Alla base della Direttiva EPBD4 permane il principio dell’”Energy Efficiency First”, cioè la spinta ad intervenire sul costruito con una scala di priorità: prima di tutto, ridurre il fabbisogno degli edifici, per poi in seconda battuta aumentare l’efficienza dei sistemi energivori e alimentare il fabbisogno residuo con fonti di energia rinnovabile.

La Direttiva nella sua ultima revisione introduce obiettivi complessi, per questo “GBC Italia si rende da subito disponibile nei confronti del Governo nel mettere a sistema tutti i contenuti tecnici che l’Associazione possiede. Tra questi, annoveriamo i nostri protocolli energetico ambientali, che possono essere una guida fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi introdotti al 2030 e al 2050”, afferma Fabrizio Capaccioli – Presidente GBC Italia, che prosegue “Su una cosa è necessario lavorare fin da subito, ossia: il miglioramento sismico dei nostri edifici. Aspetto non trattato da Bruxelles, ma che in Italia non possiamo fare a meno di considerare come prioritario”. 

Il traguardo è sfidante. Il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e D entro il 2033.

Il commento sulla Direttiva EPBD di Fabrizio Capaccioli, Presidente GBC Italia

Per i nuovi edifici, viene infatti introdotto lo standard Zero Emission Building (ZEB) – in sostituzione all’attuale concetto di nearly Zero – Emission Building (nZEB) – e la valutazione del potenziale di riscaldamento globale (GWP) nel corso del ciclo di vita, con l’introduzione di un indice, misurato in kgCO2eq/m2 anno, che dovrà essere inserito nell’attestato di prestazione energetica di ogni edificio che sarà costruito a partire dal 1° gennaio 2027.

Per il riscaldamento la norma prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di caldaie a combustibili fossili entro il 2024.

Parere positivo alla installazione di impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali che subiscono un’azione di ristrutturazione che richiede un’autorizzazione.

Tra le novità più significative, anche l’obbligo per gli Stati membri di adottare un Piano Nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali: l’obiettivo è il taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La normativa porterà alla necessità di implementare nuove professionalità e competenze, che dovranno essere da subito definite e formate per essere pronti ad agire quando il quadro normativo sarà definitivo.Altro aspetto di novità della Direttiva è il richiamo esplicito alla necessità di affiancare agli obiettivi di sola efficienza energetica, maggiori requisiti di benessere e qualità degli ambientiabitati. In più punti, il testo appena varato evidenzia che sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni “importanti” si dovranno garantire livelli ottimali di qualità degli ambienti interni, in termini di qualità dell’aria, di comfort termico ed illuminotecnico e di adattamento ai cambiamenti climatici.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.