Rinnovabili • med wind

Impianto eolico offshore Med Wind, Renexia completa 1a fase di rilevamenti

La società completa prima fase di rilevamenti nell’ambito della campagna oceanografica nel tratto del Mar Mediterraneo dove sorgerà l’impianto.Proficua collaborazione con la Marina Militare Italiana e la Stazione Zoologica Anton Dohrn che elaborerà i dati raccolti

med wind

Renexia, la società del Gruppo Toto attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha compiuto un ulteriore passo nello sviluppo del progetto Med Wind, il parco eolico offshore floating nelle acque del Mediterraneo centrale. La prima fase, d’intesa con la Marina Militare e Difesa Servizi S.p.A., relativa alla raccolta di dati utili alla caratterizzazione ambientale nell’area individuata, è stata effettuata, dopo diverse settimane di navigazione, con l’ausilio della Galatea, nave specializzata della Marina Militare Italiana. Tutti i rilievi effettuati verranno analizzati nelle prossime settimane da un team di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, tra i più importanti enti di ricerca al mondo nei settori della biologia marina e dell’ecologia. Lo scopo dell’indagine è quello di confermare i criteri di sostenibilità ambientale del progetto.

Leggi anche Eolico offshore in Italia, il MiTE raccoglie 64 manifestazioni d’interesse

In questa prima fase della ricerca, avvenuta in un’area marina ampia circa 2500 Km2 e nuova a questo tipo di esplorazione, sono state raccolte immagini multibeam ad altissima definizione, la tecnologia attualmente più precisa per la ricostruzione della batimetria dell’area e per evidenziare hot spot di carattere ambientale e antropico. 

Le prossime fasi, per cui sarà necessario l’utilizzo di ROV (sottomarini a comando remoto) forniti da un altro operatore specializzato, consisteranno nelle analisi delle correnti, delle componenti delle acque e nello studio dei fondali. Oggetto d’indagine sarà anche l’attività legata a specie ittiche, cetacei ed uccelli. Una campagna unica nel suo genere, che fornirà informazioni fondamentali affinché il progetto Med Wind sia completato nel rispetto dei princìpi di integrazione con l’ecosistema. Inoltre, tutti i contenuti saranno messi a disposizione della comunità scientifica.

Siamo molto soddisfatti della collaborazione con la Marina Militare Italiana e l’Anton Dohrn. E’ una grande emozione studiare per la prima volta, con tale dettaglio, questa area di mare. Per noi è un passaggio molto importante, con questa ricerca vogliamo infatti certificare e assicurare che il nostro impianto, oltre a generare energia pulita, sia compatibile con l’ambiente marino in cui sorgerà. Siamo consapevoli dell’importanza di un’opera così innovativa e, proprio per il rispetto dei criteri di sostenibilità, stiamo effettuando tutte le possibili verifiche preliminari. Per tale attività, aver potuto contare sulla grande professionalità del personale della Marina Militare e sulle tecnologie a sua disposizione, ha rappresentato per Renexia motivo di orgoglio” – dichiara Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia.

Il progetto Med Wind

Il progetto Medwind consiste nella realizzazione di un parco eolico offshore situato a oltre 60 km dalla costa grazie alla tecnologia floating. Costruito gradualmente in più fasi, a regime vanterà 190 pale per una potenza installata di circa 2,8 GW ed una produzione annua stimata di 9 TWh/anno.

L’impianto sarà realizzato in tre sezioni da circa 1 GW ciascuna tra il 2024 ed il 2030 con un tempo di costruzione di due anni per ogni sezione.

L’investimento complessivo è di circa 9.000 M€, cui si aggiungono circa 150 M€/annui per 25 anni, ossia il previsto periodo di esercizio dell’impianto, come costi di gestione e manutenzione del parco.

Di questi, circa 6.500 M€ di investimenti e 141 M€ di costi operativi annui ricadranno sul territorio italiano, ed in particolare 3.400 M€ di investimento e 91 M€ di costi di operativi annui interesseranno direttamente il territorio siciliano.

In termini di costi energetici la realizzazione del progetto Medwind, secondo la simulazione prevista del PUN e del Prezzo zonale Siciliano e considerando i fabbisogni attesi di energia in Sicilia, comporterà un risparmio a regime per gli utenti siciliani stimato pari a circa 94 M€/annui.