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Una nuova vernice bianca per il raffrescamento passivo degli edifici

Gli ingegneri della Purdue University hanno prodotto una vernice così bianca da riflettere il 98,1% della luce solare incidente. Un vero e proprio record mondale che aiuterebbe a fare meno affidamento sull'aria condizionata

vernice bianca
Credits: Purdue University/Jared Pike

Una nuova vernice bianca per il mondo dell’edilizia

(Rinnovabili.it) – I materiali di rivestimento hanno una grande influenza sulla capacità degli edifici di riflettere il calore del sole e sull’efficienza energetica complessiva. Ecco perché ormai da decenni si studiano coperture e pitture termoriflettenti che diano una mano al raffrescamento passivo. In quest’ambito un gruppo di ingegneri della Purdue University, nell’Indiana (USA), ha messo a punto una nuova vernice bianca che conquista il record mondiale di riflettenza. E che aiuta, di conseguenza, le superfici a rimanere più fresche. Nel dettaglio, la speciale pittura riflette il 98,1% della luce solare incidente; un punto percentuale in più rispetto al record segnato dall’Università della California-UCLA nel 2020.

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“Se dovessi usare questa vernice per coprire un’area del tetto di circa 1.000 piedi quadrati (circa 93 metri quadrati), potremmo ottenere una potenza di raffreddamento di 10 kilowatt”, ha affermato Xiulin Ruan, professore di ingegneria meccanica alla Purdue. “È più potente dei condizionatori d’aria centralizzati utilizzati dalla maggior parte delle case”. Il team ritiene che il loro “super bianco” possa essere considerato l’equivalente più vicino al Vantablack, l’ultra nero che assorbe fino al 99,9% della luce visibile. La nuova formulazione regala, infatti, a questa di prodotti un grande progresso. La tipica vernice bianca oggi in commercio riflette dall’80% al 90% della luce incidente, ma sotto al sole cocente tende a riscaldarsi anziché raffreddarsi.

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Gli ingegneri hanno raggiunto un albedo del 98,1% grazie ad un’attenta miscela di particelle a base di solfato di bario, un composto chimico utilizzato anche per sbiancare carta fotografica e cosmetici. A rigor di logica, maggiore è la concentrazione delle particelle, maggiore sarà la riflettenza. Tuttavia, alti livelli di solfato di bario danneggiano la vernice rendendola suscettibile a rotture e distacchi. Per risolvere l’ostacolo gli scienziati hanno variato la dimensione delle particelle, alterando di conseguenza la loro capacità di diffondere la luce. La nuova vernice bianca è stata testata all’aperto durante l’estate. Gli scienziati hanno scoperto che mantiene le superfici più fresche di 10,5°C rispetto all’ambiente circostante durante la notte e di 4,5°C durante il giorno. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces (testo in inglese).