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Space Hackathon premia l’innovazione spaziale a difesa dell’ambiente

Primo posto al progetto Real Spectrum che attraverso l'utilizzo di un drone, analizza la distribuzione dell'inquinamento elettromagnetico

Space Hackathon premia l’innovazione spaziale a difesa dell’ambiente

 

(Rinnovabili.it) – Dallo Spazio alla Terra per difendere il patrimonio naturale ed energetico. Questo il percorso che hanno compiuto le migliori innovazioni presentate in occasione delle Space Hackathon. L’evento, chiusosi ieri presso l’Incubatore d’Imprese Innovative (I3P) del Politecnico di Torino, ha messo a disposizione dei partecipanti tecnologie spaziali sviluppate in California dalla Tyvak, affinché a partire da queste venissero inventate nuove applicazioni ed estensioni; tre giornate di progettazione e programmazione che hanno dato vita ad una miriade di soluzioni prevalentemente rivolte al monitoraggio ambientale: dalle schede elettroniche sviluppate per resistere in orbita, utilizzate su veicoli alternativi, ai componenti integrati nei nanosatelliti, estesi con sistemi wifi e di visione.

 

A conquistare il primo premio è stato Real Spectrum, progetto di analisi della distribuzione dell’inquinamento elettromagnetico attraverso l’utilizzo di un drone. Il sistema può analizzare i segnali elettromagnetici emessi da antenne (come ad esempio hotspot wifi, celle telefoniche o cavi dell’alta tensione), verificando il rispetto delle normative vigenti sull’elettro-inquinamento o essere impiegato per studiare il miglior posizionamento di centrali radio all’interno del contesto esistente.

 

Secondo posto invece per il CubeSat Team, che, sfruttando la tecnologia aerospaziale e le fibre ottiche, ha sviluppato un sistema integrato per la sorveglianza e il monitoraggio di infrastrutture sensibili distribuite sul territorio, come reti idriche, idroelettriche o di teleriscaldamento. Il sistema ha un duplice obiettivo: incrementare il livello di sicurezza delle reti di distribuzione di energia, supportando la capacità di previsione di eventi critici in seguito a calamità naturali, e migliorare l’efficacia e l’efficienza della manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti, fornendo soluzioni di rilevamento e raccolta dati distribuiti.

 

Il terzo gradino del podio è stato occupato dall’Istituto Tecnico Industriale “G. B. Pininfarina” di Moncalieri, che ha elaborato un progetto per il monitoraggio ambientale su vasta scala attraverso l’utilizzo di sensori smart, per prevedere situazioni di rischio come slavine e frane.