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Smart home, il termostato impara meglio se temi la bolletta

Il prototipo mostra temperatura e prezzo dell'energia in tempo reale: così registra le preferenze delle famiglie tarate al risparmio, è più aderente ai bisogni reali e abbatte gli sprechi

Smart home, il termostato impara meglio se temi la bolletta

 

(Rinnovabili.it) – Tra le mille tecnologie per la smart home, le più utili sono certamente quelle capaci di adattarsi alle abitudini della casa e di chi ci vive. Ma l’efficacia di questi dispositivi dipende soprattutto da come gli viene spiegata la lezione, non solo da quanto sono in grado di recepire. È il ragionamento che hanno sviluppato ricercatori dell’Electronics and Computer Science di Southampton (ECS) insieme all’Università di Zurigo, che si sono concentrati su un fattore centrale nelle scelte di tutti i giorni: i soldi, ovvero le bollette. La voce di spesa più alta viene dal riscaldamento, così il dispositivo approntato è un termostato.

Da qui l’idea di effettuare un test con un campione di 30 famiglie inglesi. Per un mese hanno avuto a disposizione non uno, ma ben tre termostati diversi. Ma più che il riscaldamento, sotto l’occhio dei ricercatori sono finite proprio le famiglie. Infatti tutti i termostati non indicavano soltanto la temperatura, ma fornivano anche in tempo reale le variazioni del prezzo dell’energia ad intervalli di 30 minuti.

 

Lo stratagemma per migliorare la smart home

Smart home, il termostato impara meglio se temi la bollettaA che scopo? Per ragioni di risparmio energetico. Cioè per “costringere” le famiglie a ottimizzare il riscaldamento, evitando gli sprechi. Ma soprattutto è uno stratagemma utile per prendere in considerazione molti altri fattori. In pratica le famiglie modificano le proprie abitudini (pur restando entro limiti da loro considerati tollerabili) in modo più incisivo proprio perché a tutti conviene risparmiare.

 

“Il futuro dei termostati intelligenti – afferma Enrico Costanza dell’ECS – non prenderà solo in considerazione le abitudini degli abitanti e le temperature esterne (come nel caso di Nest). Oltre alle preferenze dettate dai prezzi, anche la routine e le attività di ciascuno. Ad esempio, ci siamo accorti che la maggior parte dei partecipanti preferiva tenere il riscaldamento acceso quando era sotto la doccia, ma spegnerlo mentre usano il forno o fanno una qualche attività fisica”

 

Così ogni smart home e famiglia testata è stata dotata di 3 termostati: uno completamente manuale col quale interagire tenendo conto delle fluttuazioni del prezzo dell’energia, e 2 dispositivi che impiegavano un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di imparare le impostazioni del riscaldamento sulla base delle preferenze delle famiglie. I risultati della ricerca saranno presentati a maggio alla ACM CHI 2016 a San Jose, negli Usa, appuntamento di spicco nell’ambito dell’interazione tra uomo e computer.