Il programma di Radio Uno ha esplorato le ultime applicazioni dell'IoT al settore domestico: un viaggio nel mondo delle start up italiane che stanno costruendo le smart home del futuro
(Rinnovabili.it) – Dispositivi invisibili per ridurre i consumi elettrici, sensori per collegare a internet tapparelle, televisori e altri elettrodomestici, sistemi per controllare in tempo reale la qualità dell’aria indoor: l’internet delle cose (Internet of Things) ha fatto breccia nelle case dei consumatori inaugurando la nuova era delle smart home. Tra robot casalinghi ed elettrodomestici intelligenti, le abitazioni stanno divenendo in grado di aumentare confort e sicurezza,e modellandosi direttamente sulle esigenze di chi le abita. Di questo settore, oggi in crescita esponenziale, si è parlato a Eta Beta, il programma quotidiano di Radio1, in onda in questi giorni dal Foro Italico. L’ideatore e conduttore del programma, Massimo Cerofolini, insieme al direttore del quotidiano Rinnovabili.it Mauro Spagnolo, ha esplorato le realtà italiane che stanno definendo l’avanzata delle smart home. Un concetto, quello della casa intelligente che, come spiega Spagnolo, significa oggi sistemi in grado di “autoregolare le proprie funzioni sulla base delle condizioni ambientali esterne e interne e sulla base delle abitudini dell’utente; tutto questo per finalizzare il confort, l’efficienza energetica e la sicurezza”.
Si parte con qualche dato. Secondo la ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano saranno 3 milioni le case intelligenti italiane nel prossimo futuro. Il mercato nazionale ha preso realmente il via lo scorso anno con l’ingresso di grandi player del settore, come Google, marcati stretti da una lunga lista di start up nostrane. “Sono circa trecento i prodotti già disponibili in Italia per rendere la nostra intelligente, per metà prodotti da aziende e marchi affermati e per l’altra metà da giovani aziende innovative, soprattutto italiane”, spiega Cerofolini riprendendo i dati del PoliMi.
Ne è un fulgido esempio, Momo, sistema domotico all-in-one figlio della strtup catanese Morpheos. Esteticamente indistinguibile da una moderna lampada da tavolo, Momo è in grado di rilevare movimenti e suoni e di riconoscere i volti. Attraverso le tecniche di apprendimento automatico impara imparare le abitudini dei singoli utenti e le preferenze ambientali, suggerendo dove possibili nuove automazioni per adattare l’abitazione alla vita e anche “all’umore” dei suoi abitanti. “La vera scommessa del settore – aggiunge Spagnolo – è proprio rendere questi sistemi il più aderenti possibile alle esigenze del singolo abitante della casa”.
È un vero e proprio maggiordomo virtuale invece Sesto Senso, il sistema multisensoriale brevettato dalla Divisione Smart Energy dell’ENEA. Ai microfoni di Radio 1, il suo co-creatore Francesco Romanello, ne spiega le funzionalità: “Si tratta di un sistema domotico che riesce ad arrivare a percezioni di live superiori”. Il sistema è costituito da un’unità centrale a microcontrollore con capacità di autoapprendimento e da un insieme di sensori ambientali (per temperatura, umidità, luminosità, movimento, rumore, vibrazione, apertura e chiusura di porte e finestre, conteggio transito persone ecc.) che funzionano come una rete neuronale e dai cui dati il microcontrollore è in grado di estrarre altre misure “indirette”. Ma non solo. Sesto Senso è capace, continua Romanello, “di realizzare in modo virtuale un sensore di CO2 sulla base del conteggio delle persone presenti nell’ambiente: andando a individuare se le porte e le finestre sono aperte o chiuse riesce a calcolare il valore della CO2, consigliando o addirittura attuando dei sistemi per il ricambio dell’aria”.
È nata per di migliorare la vita delle persone con problemi di udito, la cagliaritana IntendiMe. L’idea è di Alessandra Farris, fondatrice della giovane azienda e oggi una delle tre finaliste del Premio internazionale La Donna dell’anno 2017. Il sistema è un sensore universale di suoni, in grado di avvisare l’utente direttamente sul proprio smartphone, tablet o dispositivo da polso. Il cuore della tecnologia è la speciale placchetta, trasportabile ovunque facile da istallare: basta semplicemente attaccarla sulla fonte sonora prescelta (campanello, allarme, telefono) e appena questa rileva un suono, l’utente riceve una notifica sul suo device da polso.