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Legno artificiale, al MIT si coltivano i tessuti vegetali

I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology stanno coltivando in laboratorio strutture simili al legno senza suolo o luce solare. Un risultato che potrebbe aprire in futuro ad una produzione più efficiente di biomateriali

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Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Primi passi avanti verso la produzione di legno artificiale

(Rinnovabili.it) – Per fare un tavolo, recita la celebre canzone, ci vuole il legno. E per ottenere quel legno si deve necessariamente passare per una lunga lista di azioni: coltivare un albero, tagliarlo, trasportarlo, lavoralo. Oppure, spiega lo scienziato Luis Fernando Velásquez-García se vuoi un tavolo, dovresti ‘semplicemente’ farlo crescere”. Come? Sfruttando la nuova frontiera del legno artificiale, tessuto vegetale sintetico coltivato in laboratorio. Velásquez-García e un gruppo di colleghi del MIT sta lavorando da tempo su questo obiettivo. E recentemente ne ha dimostrato la fattibilità, facendo crescere strutture lignee a partire da cellule di foglie. 

Sebbene sia ancora molto lontano dal realizzare veri oggetti, il lavoro fornisce un possibile punto di partenza per nuovi approcci alla produzione di biomateriali. “Il modo in cui otteniamo le materie prime non è cambiato nei secoli ed è molto inefficiente”, afferma Velásquez-García. “Ora abbiamo una reale possibilità per superare tutta questa inefficienza”.

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Per il loro “legno artificiale”, i ricercatori hanno coltivato dei tessuti vegetali, senza impiegare suolo o luce solare. Hanno iniziato con una pianta di zinnia, estraendo le cellule dalle sue foglie, quindi le hanno fatte crescere in un mezzo liquido, consentendo loro di metabolizzare i nutrienti e proliferare. Successivamente, le hanno trasferite in un gel e le hanno “sintonizzate”. “Le cellule vegetali sono simili alle quelle staminali, nel senso che possono diventare qualsiasi cosa se vengono indotte a farlo”, spiega lo scienziato.

In altre parole il team ha forzato le cellule a svilupparsi in una struttura rigida simile al legno utilizzando un mix di due ormoni vegetali, chiamati auxina e citochinina. Variando i livelli di questi ormoni nel gel, hanno controllato la loro produzione di lignina, un polimero organico che conferisce al legno la sua compattezza. L’ingegnere Ashley Beckwith, prima autrice dello studio, ha saltato valutato la composizione e la struttura del prodotto finale utilizzando la microscopia a fluorescenza. “Puoi valutare visivamente quali cellule stiano diventando lignificate e puoi misurare anche l’allargamento e l’allungamento”. Lo studio è stato pubblicato nel Journal of Cleaner Production (testo in inglese).

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.