La Fondazione PRIMA ha riconfermato presidente Angelo Riccaboni. Una presidenza importante in una fase internazionale di grande complessità, che conferma il ruolo dell’Italia al centro della ricerca e dell’innovazione in un settore strategico come l’agroalimentare
(Rinnovabili.it) – La Fondazione PRIMA ha riconfermato presidente per altri tre anni Angelo Riccaboni, rappresentante italiano del Ministero Università e Ricerca, già rettore dell’Università di Siena e responsabile del Comitato AgriFood di Rinnovabili.it.
Il Programma PRIMA (Partnerships for Research and Innovation in the Mediterranean Area) è una iniziativa congiunta della Commissione Europea e di 19 Paesi dell’area Euro-Med, 11 membri dell’UE (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna) e 8 non-EU (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia).
Ricerca e innovazione per l’agroalimentare sostenibile
La finalità del Programma è promuovere e finanziare progetti di ricerca e innovazione sui sistemi agroalimentari sostenibili e la gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo.
Il Programma ha un budget di circa 500 milioni di euro finanziato dalla Commissione Europea e dai 19 Paesi euromediterranei.
La Fondazione PRIMA, in particolare, si occupa dell’attuazione del Programma.
Angelo Riccaboni, eletto alla presidenza della Fondazione nel 2017 e confermato nel 2020, ha guidato il lancio del Programma. Negli anni ha rafforzato PRIMA e avviato una importante rete di collaborazioni con istituzioni come la Commissione Europea, la FAO e l’Unione per il Mediterraneo.
Il ruolo dell’Italia in un settore strategico
La rielezione del prof. Riccaboni alla guida della Fondazione PRIMA rappresenta anche un riconoscimento del ruolo dell’Italia e il Ministero dell’Università e Ricerca all’interno di PRIMA, confermando il ruolo del nostro Paese al centro della ricerca e dell’innovazione in un settore strategico come l’agroalimentare.
La Fondazione PRIMA, infatti, ha partecipato attivamente alla riflessione sui sistemi agroalimentari sostenibili nell’ambito del Food System Summit promosso dalle Nazioni Unite nel 2021 muovendosi nel perimetro tracciato dallo European Green Deal. Inoltre, contribuisce all’attuazione delle mission della Commissione Europea Soil, Ocean, Climate.
Positivo il commento di Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca: «PRIMA è uno strumento su cui abbiamo investito e stiamo investendo: il Mediterraneo diventerà ancora più centrale nel contesto storico che stiamo attraversando e poter guidare le politiche europee in quest’area credo sia strategico».
Sicurezza alimentare e gestione sostenibile delle risorse naturali
I risultati di PRIMA sono nei numeri. Nei quattro anni di attività ha garantito un finanziamento per ricercatori e innovatori che ammonta a 230 milioni a favore di quasi 1600 unità di ricerca nel Mediterraneo, per un totale di 168 Progetti. Tra questi 129 vedono la partecipazione dell’Italia, con 60 direttamente coordinati da un ente italiano per un valore complessivo di circa 52 milioni di euro.
«Sono felice di poter proseguire alla guida della Fondazione PRIMA, con il sostegno del Ministero Università e Ricerca e degli altri 18 Paesi. Il Programma, con l’importante ruolo della Commissione, ha enormi opportunità per contribuire alle sfide della sicurezza alimentare e di una gestione sostenibile delle risorse naturali, diventati di ancor maggior rilievo a causa della guerra in Ucraina e particolarmente urgenti in un’area chiave come il Mediterraneo», ha commentato Riccaboni.