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Energia pulita: non c’è più tempo, bisogna accelerare l’innovazione

Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia le attività di ricerca e sviluppo dovrebbero accelerare per riuscire a raggiungere gli obiettivi climatici 2050, garantendo la decarbonizzazione dei settori più difficili e abbassando i costi delle rinnovabili più acerbe

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Credits: pikist.com

Analizzate oltre 400 tecnologie nella relazione speciale sull’innovazione dell’energia pulita

(Rinnovabili.it) – L’obiettivo delle zero emissioni nette non potrà essere raggiunto con gli attuali sforzi tecnologici. Per non mancare il target 2050 è necessaria una forte accelerazione dell’innovazione nel campo dell’energia pulita. Ad affermarlo è l’Agenzia internazionale dell’Energia – IEA che da Parigi lancia oggi il suo nuovo monito: senza un rinnovato impegno tecnologico, la sfida del clima è persa in partenza

Oggi esiste una netta disconnessione tra gli obiettivi climatici che i governi e le aziende si sono prefissati e lo stato attuale di tecnologie energetiche convenienti e affidabili in grado di raggiungere questi obiettivi”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia. Per colmare questo gap la IEA ha pubblicato stamane la Relazione speciale sull’innovazione dell’energia pulita (testo in inglese), rapporto che analizza la disponibilità sul mercato di oltre 400 tecnologie. E che mostra come ricerca e sviluppo debbano essere accelerate per garantire lotta climatica e sicurezza energetica in un giusto arco di tempo.

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Una parte significativa della sfida proviene da quei settori difficili da decarbonizzare o in cui il progresso verso le zero emissioni è più lento. Parliamo del trasporto marittimo, dell’autotrasporto, dell’aviazione e delle industrie pesanti. Le tecnologie necessarie a garantire un rifornimento di energia pulita esistono ma sono ancora in fase “embrionale”; e portare un nuovo processo o prodotto dal laboratorio al mercato di massa può significare anni di lavoro senza alcuna garanzia di successo.

Basti pensare alle tecnologie verdi oggi più diffuse, come i pannelli solari e le batterie: ci sono voluti decenni perché raggiungessero il livello di performance attuale. Un lasso di tempo che l’umanità ora non può più permettersi. In particolare, la IEA sottolinea l’importanza di assicurarsi che le soluzioni più essenziali nel campo delle rinnovabili e delle zero emissioni siano pronte in tempo per l’avvio dei cicli di investimenti pluridecennali delle industrie.

Abbassare i costi dell’energia pulita

Un altro problema è che molte delle tecnologie verdi sul mercato – come turbine eoliche offshore, veicoli elettrici – necessitano di una continua spinta all’innovazione per ridurre i costi e accelerare l’implementazione. L’Agenzia stima che circa tre quarti delle riduzioni cumulative delle emissioni necessarie al 2050, dovrebbero venire da tecnologie che non hanno ancora raggiunto la piena maturità.

Ma il settore pubblico e quello privato attualmente non riescono a mantenere il passo con le loro ambizioni climatiche; e la crisi del Covid-19 sta minacciando ulteriormente i nuovi progetti. “Un recente sondaggio della IEA ha rivelato che le aziende impegnate in tecnologie a zero emissioni, probabilmente ridurranno i loro budget per la ricerca e lo sviluppo; un chiaro segno del danno che la crisi di Covid-19 potrebbe arrecare all’innovazione energetica”, ha spiegato Birol. “Ora non è il momento di indebolire gli sforzi su questo punto essenziale. Semmai, è tempo di rafforzarli”.

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