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Chimica verde, a Porto Torres si riparte da qui

Taglio del nastro per il primo impianto di bioproduzione Matrìca, nato dalla joint venture Versalis (ENI) con Novamont e dotato di tecnologia innovativa e totalmente italiana

Chimica verde, a Porto Torres si riparte qui

 

(Rinnovabili.it) – Tre anni e quello che, soltanto qualche tempo prima, poteva sembrare un “racconto impossibile” si è realizzato. Alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, di numerose istituzioni e autorità e’ stato inaugurato oggi, a porto Torres, il primo impianto di chimica verde Matrìca, la joint-venture paritetica (50:50) costituita nel giugno 2011 fra Novamont e Polimeri Europa, oggi Versalis – l’azienda chimica del gruppo ENI -. Una sfida, quella insita nel progetto  lanciato nel 2011, di riconvertire il petrolchimico di Porto Torres in uno dei più innovativi complessi integrati di chimica verde al mondo, vinta a dispetto anche di esperienze purtroppo fallimentari del passato  (talvolta ereditate o perfino imposte per legge), con la determinazione di chi “non si è arreso” – come ha spiegato l’AD di Versalis e presidente di Matrìca, Daniele Ferrari, intervenendo all’inaugurazione insieme all’AD di Matrìca e Novamont, Catia Bastioli. Se infatti l’industria chimica è motore di innovazione e sviluppo sostenibile, ed è al primo posto per investimenti in tecnologie e prodotti green,  proprio dalla ricerca scientifica, declinata in una visione strategica e coordinata attraverso l’industrializzazione di nuovi processi, è nata la svolta per la second life di Porto Torres, verso la prima “bioraffineria integrata di terza generazione”.  Che parte, come ha ricordato Catia Bastioli, con l’avvio del primo impianto di produzioni ad alto valore aggiunto, che utilizzano materie prime da fonti rinnovabili vegetali. Un impianto, basato su “una tecnologia proprietaria, innovativa e totalmente italiana, radicalmente diversa da quelle esistenti. Non utilizza ozono nella reazione di scissione ossidativa dell’olio vegetale e permette di produrre intermedi noti come acido azelaico, acido pelargonico, nonché nuovi prodotti proprietari – – alla base di bio-prodotti più complessi-, attraverso un processo sicuro e a basso impatto ambientale”.

 

Altri due impianti costruiti nel complesso di Matrìca, nei prossimi mesi, trasformeranno  monomeri e intermedi sia in oli estensori vegetali  per il mercato dei pneumatici, sia in un’ampia gamma di prodotti innovativi ad alto valore aggiunto, che spaziano dalle basi bio per lubrificanti ai plastificanti per polimeri, ai prodotti per le formulazioni cosmetiche.

Perderemmo un’occasione se pensassimo di fermarci in Sardegna o a questo impianto“, ha detto il Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, “che oggi dimostra  come sia possibile che attraverso ambiente e agricoltura si possa fare buona economia. E’ un momento – ha sottolineato – in cui cominciamo ad affermare un principio importante: l’ambiente non è nemico dell’industria e dell’occupazione, ma partner indispensabile per creare sviluppo”. Anche l’Assessore Piras ha rilevato come l’impianto Matrica abbia rispettato, per la realizzazione, la tabella di marcia  prevista dall’intesa sulla chimica verde firmata nel 2011.

 

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Otto tappe importanti hanno segnato infatti la nascita di questo “cantiere dell’innovazione”, – come lo ha definito Ferrari –  dal maggio 2011, data del protocollo d’intesa Interministeriale per la Chimica verde a Porto Torres, ad oggi. Tappe che hanno visto , dopo la Joint –Venture Matrìca (soltanto due anni fa, a giugno 2011), l’inaugurazione del centro di Ricerca Matrìca – che include un laboratorio di analisi e 7 impianti pilota, che si estende su un’area di oltre 3mila e 550 metri quadrati; la Convenzione con gli atenei di Sassari e Cagliari e con il CNR; l’avviamento dei cantieri e la cerimonia di presentazione degli stessi, nel 2012, fino ad arrivare all’accordo con Coldiretti Sardegna nel luglio 2013, per la filiera agricola di Matrica. E il perseguimento di “sette importanti highlights, in testa ai quali spicca il primo obbiettivo: zero infortuni”.

 

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Queste le cifre: 180 milioni di Euro l’investimento per realizzare i tre impianti, per una capacità complessiva di circa 70 mila tonnellate di bio – prodotti l’anno. Tempi record, “asiatici” per la realizzazione dell’investimento – 22 mesi -, per un progetto realizzato, come ha ricordato Ferrari,  senza incentivi e senza utilizzo di ammortizzatori sociali, ma nel rispetto di standard italiani ed europei. Centoventi dipendenti, il personale attuale di Matrìca, con la previsione di arrivare a 145 unità a fine anno.  Presenza media  giornaliera in cantiere  di circa 400 lavoratori (circa 36 aziende dell’indotto), con picchi fino a 700 unità.

L’innovativa integrazione fra agricoltura, industria e know –how scientifico, grazie alla quale i prodotti di Matrìca  coniugano rinnovabilità, sostenibilità e biodegradabilità, garantirà le più alte performances  per la produzione di bioplastiche, biolubrificanti, prodotti per la cura della casa e della persona, fitosanitari, additivi per l’industria della gomma e della plastica, fragranze alimentari.

“La vera sfida – ha detto Bastioli – è collegare la produzione con le materie prime del territorio. Gli impianti Matrìca puntano a utilizzare  oli e zuccheri, provenienti  da alghe, oli usati, oleaginose, come cardo e cartamo e carboidrati di scarto, per produrre materia prima alla base delle bioplastiche. Se sapremo creare una filiera intelligente che rispetti la biodiversità nell’uso delle materie prime, faremo grandi cose”, ha aggiunto l’AD di Matrica – ricordando che “l’impianto inaugurato oggi rappresenta un passaggio chiave  di un cammino iniziato oltre 20 anni fa  da un testardo gruppo di ricercatori, che partendo  dalla filiera delle bioplastiche sta portando alla realizzazione in Sardegna della prima bioraffineria integrata di terza generazione, nonché alla trasformazione di altri siti in Italia. Un punto di partenza – ha auspicato –  che mi auguro veda il territorio come laboratorio sperimentale per un nuovo modello di sviluppo, capace di unire in modo armonico industria, agricoltura, ambiente, innovazione tecnologica, cultura, valorizzando l’immenso capitale umano, di bellezza,di qualità tecniche e di biodiversità di cui quest’isola e l’Italia tutta sono portatrici”.

 

Nel ringraziare il Governo, la Regione, gli amministratori del territorio, le organizzazioni di categoria, fra cui la Coldiretti, i business partner e i sindacati, “che hanno sempre supportato questo progetto”, il Presidente Matrica e AD Versalis (Eni), Daniele Ferrari  ha sottolineato che  Matrìca “non è solo impianti e prodotti. E’ molto di più. E’ una solida piattaforma tecnologica capace di catalizzare nuovi progetti in un’ottica di sostenibilità a lungo termine e di integrazione del territorio”. Elementi, questi, che ne fanno sia “un’eccellenza nel panorama dell’industria chimica mondiale”, sia un attore capace di “esprimere un contributo di innovazione per la competitività dell’industria chimica italiana”.