Due forni elettrici ad arco in grado di produrre 2,5 mln t/anno di acciaio a emissioni zero tra energie rinnovabili, uso di acciaio riciclato e minerali di ferro preridotti tramite la tecnologia fossil-free a idrogeno Hybrit nel vicino sito di Gällivare. Permetteranno di chiudere una vecchia acciaieria ad altoforno, aumentare l’efficienza, abbattere i costi e ridurre l’impronta di CO2 del settore
La SSAB ha investito oggi 4,5 mld nel nuovo impianto fossil-free
(Rinnovabili.it) – Quando andrà a regime, tra il 2028 e il 2029, la nuova acciaieria fossil-free di Lulea taglierà le emissioni nazionali della Svezia del 7%. Lo stabilimento produrrà 2,5 milioni di tonnellate l’anno di acciaio verde e permetterà alla SSAB di chiudere un sito basato su altoforni. Una transizione che comporta un investimento da 4,5 miliardi di euro e mette a sistema altri passi avanti nella decarbonizzazione della metallurgia nel paese scandinavo.
A Luleå cresce l’hub svedese dell’acciaio verde
L’impianto di Lulea sarà costituito da due forni elettrici ad arco, che saranno alimentati ad energia rinnovabile e possono lavorare a temperature inferiori rispetto agli altoforni (che funzionano con carbon coke). Il sito impiegherà metallurgia secondaria avanzata, un laminatoio diretto per prodotti speciali della SSAB e uno a freddo per i prodotti destinati al settore della mobilità. Avrà costi fissi inferiori agli impianti tradizionali, un’efficienza maggiore, minori tempi di caricamento e porterà a zero i costi legati alle emissioni di CO2.
I materiali grezzi e semilavorati in entrata saranno costituiti da rottami riciclati e da ferro spugnoso (ferro sottoposto a riduzione diretta) a emissioni zero, provenienti dall’impianto dimostrativo di Gällivare basato su tecnologia Hybrit. In quel sito – che funziona anche con tecnologia italiana – si produce minerale ferroso preridotto impiegando esclusivamente idrogeno con una capacità di 1,35 mln t/anno. Il sottoprodotto non sono emissioni di CO2 ma acqua.
“La trasformazione di Luleå rappresenta un passo importante nel nostro percorso verso una produzione di acciaio priva di fossili. Elimineremo il 7% delle emissioni di anidride carbonica della Svezia, rafforzeremo la nostra posizione competitiva e tuteleremo i posti di lavoro con la produzione di nastri più economicamente vantaggiosa e sostenibile in Europa”, afferma Martin Lindqvist, Presidente e CEO di SSAB, che ha annunciato oggi l’investimento. I permessi ambientali sono attesi entro il 2024 mentre la prima fase di esercizio del sito è in programma per il 2028.