Google bandisce le sostanze nocive ed i materiali insalubri dalle sue sedi, proseguendo nella politica green che porterà tutti gli edifici verso lo standard LEED Gold
(Rinnovabili.it) – Che la società che gestisce il più famoso motore di ricerca al mondo sia impegnata in una profonda trasformazione green non è un segreto, tuttavia agli obiettivi raggiunti sino ad oggi da Google si aggiunge un nuovo importante punto. Si tratta dell’applicazione dell’Healthy material program, un programma avviato nel novembre del 2010 attraverso il quale la società americana ha intenzione di trasformare l’intero patrimonio edilizio a sua disposizione, più salubre e primo di agenti contaminanti per i lavoratori che qui trascorrono la maggior parte del loro tempo. Se fino ad oggi il programma era stato avviato esclusivamente nel Nord America, avviando una sorta di progetto pilota, a seguito del notevole successo avuto dall’operazione, a partire da questo, il programma sarà esteso anche a Dublino, San Paolo e Bangalore in India, le sedi non americane di Google. L’obiettivo dell’intervento è il mantenimento di un ambiente di lavoro sano, rimuovendo completamente tutte le sostanze dannoso per l’organismo a partire dagli elementi nocivi contenuti nei materiali da costruzione. La selezione non è stata casuale, ma bensì accuratamente calibrata in base alla “Living Building Challenge Red List” ed alla “Chemicals of Concern list” elaborata dal’EPA (Agenzia per la protezione ambientale americana) entrambe estremamente accurate e riconosciuta a livello internazionale, inserendo inoltre tutti i fornitori dell’azienda all’interno di un particolare database open source contenente l’elenco completo di tutte le sostanze o i materiali da evitare.
Per completare l’operazione Google sta anche cercando di ottenere per tutti i suoi edifici la certificazione LEED Gold, trasformandoli in veri e propri esempi di efficienza energetica e salubrità.