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Superbonus bocciato dalla Corte dei Conti, ma Ance non è d’accordo

L'Abi chiede alle Banche di aumentare i controlli sulle cessioni, la Corte di Conti boccia il Superbonus e le detrazioni fiscali, mentre l'Ance teme migliaia di fallimenti e contenzioni. La situazione per niente rosea dei bonus edilizi

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Foto di ndemello da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Il sistema di incentivi e le relative spese fiscali che ne conseguono sono un “elemento di distorsione del prelievo” e per questo vanno ripensati. Così il Superbonus viene bocciato dalla Corte dei Conti, nel giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato.

Secondo il presidente della Corte, Guido Carlino, i buoni risultati sul fronte del gettito del 2021 non devono ridurre “l’urgenza di ridefinire un sistema tributario equo, condiviso e orientato alla crescita”. Questo sopratutto perchè i benefici vanno a finire in molti casi a favore di gruppi specifici di soggetti che non ne avrebbero bisogno, lasciando invece fuori le fasce più in difficoltà.

Ma non è solo il Superbonus ad essere bocciato. E’ l’intero sistema dei bonus edilizi ad essere sotto accusa, un sistema che ha comportato fino a febbraio 2021 compensazioni per oltre 2 mld, e che ha prodotto nel 2020-2021 prime cessioni o sconti in fattura per un valore di 38,6 mld di euro.

L’approfondimento svolto mette in luce come negli ultimi anni si sia assistito a un incremento del numero e della portata delle spese fiscali, a riprova che, al di là dei reiterati piani, il riordino si presenta assai più complicato delle attese”. Si legge nel documento.

Ance: “Si rischiano migliaia di fallimenti e contenziosi

Non è dello stesso parere la Presidente ANCE, Federica Brancaccio, che in una recente intervista al quotidiano La Stampa ha sottolineato come i bonus edilizi siano stati creati per rilanciare un settore in crisi da ormai 13 anni. Il problema resta quello sollevato dall’Associazione costruttori da ormai diversi mesi: la qualificazione delle imprese chiamate ad operare nell’ambito delle detrazioni. Le imprese improvvisate hanno portato alle famose truffe e frodi, mettendo a rischio prima di tutto gli stessi cittadini che avrebbero voluto intervenire ed efficientare il proprio immobile.

Una misura eccezionale non può diventare un boomerang” prosegue la Brancaccio, riferendosi alle migliaia di imprese a rischio fallimento a causa di cassetti fiscali pieni di crediti, ma senza liquidità. E a quella parte del Governo scettica, la Presidente Ance replica chiedendo quanto costerebbero invece migliaia di fallimenti e di contenziosi.

Riaprire il mercato delle cessioni, ma anche le Banche sono in agitazione

Per ora la sola via d’uscita è la riapertura dell’acquisto dei crediti da parte delle banche, ma come?

Anche le Banche infatti sono in agitazione, ancor più dopo le 130 pagine di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate dello scorso venerdì. In merito all’argomento ABI ha pubblicato una circolare nella quale sottolinea i rischi di responsabilità in solido dei cessionari. Avvertendo gli istituiti di stare molto attenti al cosiddetto “concorso nella violazione” aumentando di conseguenza i controlli prima di acquistare crediti, per evitare di venire coinvolti in illeciti e frodi.