Rinnovabili • Superbonus 90 Rinnovabili • Superbonus 90

Superbonus 90 villette: senza cessione meno del 5% dei contribuenti potrà usarlo

Quoziente familiare, capienza fiscale e importo dei lavori fanno “sballare” i conti, quasi nessuno riuscirà a sfruttare il Superbonus 90 per cento villette

Superbonus 90
Foto di Arek Socha da Pixabay

Secondo i dati Enea per portare in detrazione in 4 anni un intervento di Superbonus 90 percento nelle unifamiliari, serve una capienza fiscale di oltre 26.000 euro

(Rinnovabili.it) – C’è un errore non da poco nei conteggi fatti dai legislatori per i temerari che ancora ci provano e vorrebbero sfruttare l’ultima chance del Superbonus 90 % villette.

Inserendo nell’equazione quoziente familiare sotto i 15.000 euro, impossibilità di cedere il credito o di spalmarlo in 10 anni (perché riservato alle spese del 2022) e capienza fiscale media degli italiani, risulta praticamente impossibile poter utilizzare la detrazione fiscale.

Secondo il Sole24ore meno del 5% dei contribuenti ha un Irpef sufficientemente capiente per poter sfruttare il Superbonus 90% villette, dilazionando le spese in soli 4 anni.

Superbonus 90% unifamiliari a chi spetta?

Se da un lato il Decreto Aiuti Quater ha riacceso la fiamma del Superbonus permettendo una proroga del suo utilizzo con aliquota ridotta, dall’altro ha introdotto importanti paletti.

Chi vuole effettuare interventi di riqualificazione energetica nella propria casa nel 2023, sfruttando il Superbonus 90 percento villette deve possedere i seguenti requisiti:

  • essere proprietario dell’immobile o titolare di un diritto reale sull’immobile;
  • l’edificio deve essere una prima casa e quindi abitazione principale;
  • il quoziente familiare deve essere inferiore ai 15.000 euro.

Conti alla mano una famiglia monoreddito composta da 4 persone, ovvero contribuente con moglie e due figli, per poter sfruttare il Superbonus 90 % dovrà avere un reddito complessivo inferiore ai 45.000 euro (15.000×3).

Leggi anche In Gazzetta la Legge su Cessione del Credito da Superbonus: si sblocca la situazione?

Dal 17 febbraio 2023 per gran parte dei casi è abolita la possibilità di cedere il proprio credito o utilizzare lo sconto in fattura, di conseguenza il bonus dovrà essere recuperato unicamente in detrazione. Per farlo si dovrà avere una capacità fiscale Irpef sufficiente, altrimenti la quota di detrazione eccedente andrà persa. E’ qui che sorge il problema. Come conferma il Sole24Ore su dati Mef, solo il 5% degli italiani avrebbe una capacità fiscale sufficiente per poter portare in detrazione nei successivi 4 anni, l’importo totale dei lavori effettuati con il Superbonus.

Numeri alla mano, secondo i report mensili di ENEA, l’investimento medio complessivo per le unifamiliari è pari a circa 117mila euro.

Con il Superbonus 90 % si avrà la possibilità di portare in detrazione 105.300 euro, che suddivisi nei 4 anni successive con rate di pari importo arrivano ad una cifra vicina a 26mila euro da compensare grazie con Irpef e se in possesso di sufficiente capienza fiscale.

Qui sorge il dubbio. Coloro che possiedono un quoziente familiare sotto i 15mila euro potranno avere una capienza fiscale di oltre 26mila euro l’anno? La risposta affermativa coinvolge una minoranza davvero esigua di contribuenti.