La revisione del regolamento Ecodesign stabilisce il divieto di vendita di tutte le caldaie a gas a partire dal 1° settembre 2029, ma l'eccessiva ambizione contenuta nella norma potrebbe ritorcersi contro la Direttiva Case Green
I produttori in allarme avvertono: “il regolamento toglierà dal mercato tutte le caldaie” non solo quelle a gas
(Rinnovabili.it) – A partire dal 1° settembre 2029 potrebbe diventare effettivo il divieto di vendita della caldaie a gas. Questa volta a definire lo stop alle caldaie a gas, non è una normativa con ampio margine di applicazione per ciascuno Stato Membro, ma un vero e proprio regolamento che non lascia spazio a dubbi. Il problema però è l’incompatibilità di tale Regolamento con le decisioni appena approvate dal Parlamento Europeo in merito alla Direttiva Case Green.
Ad essere sotto accusa è il Regolamento “Ecodesign” 813/2013/UE in mano ai legislatori europei per la revisione del testo che sarà discusso durante un Consultation Forum della Commissione il prossimo 27 aprile.
Lo stop alle caldaie a gas potrebbe coinvolgere anche le caldaie a gas rinnovabili
La bozza del regolamento prevede un rendimento minimo del 115% per le caldaie a gas, un indice di efficienza che, secondo le Associazioni di settore, “rappresenta di fatto un divieto di immissione sul mercato di tutte le caldaie e non risulta coerente con il parere espresso dal Parlamento europeo lo scorso 14 marzo sulla proposta di Direttiva sulle prestazioni energetiche dell’edilizia”.
L’allarme è stato lanciato da sei associazioni, Proxigas (l’Associazione che riunisce le imprese della filiera del gas naturale), Assogasliquidi (l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (l’Associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle costruzioni), Ance (l’Associazione nazionale costruttori edili) e Applia Italia (l’Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali).
Il Regolamento Ecodesign stabilisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e di riscaldamento misti.
“Nel merito, pur condividendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni e l’importanza di un impegno comune a livello europeo per realizzare i target ambientali, esprimiamo forti perplessità rispetto all’approccio adottato nel declinarli a livello legislativo”, evidenziano le sei Associazioni. “L’approccio è basato su divieti che non tengono conto delle prospettive di sviluppo delle tecnologie e dei vettori energetici e, soprattutto, non considerano le specificità dei singoli Stati Membri”.
Secondo i produttori italiani l’obiettivo fissato dal Regolamento Ecodesign è troppo ambizioso e rischia di estendere lo stop alle caldaie a gas anche a “generatori termici alimentati da rinnovabili (es. biogas, gas metano miscelato con idrogeno)”, non essendoci in commercio apparecchi in grado di soddisfare tali richieste. “Mentre la direttiva Case Green prevede dei sistemi ibridi, caldaie a condensazione abbinata alla pompa di calore e caldaie certificate per funzionare ad idrogeno oppure biometano” sottolinea Assistal.
“Per il nostro Paese, dove il gas è centrale nel settore domestico” – proseguono le associazioni – “si prospettano ricadute sulla competitività dell’industria, sulla sostenibilità economica e sociale per le famiglie, sulla stabilità e sulla resilienza del sistema energetico. Criticità che rischiano di compromettere anche l’attuazione concreta del percorso di decarbonizzazione e che richiedono una attenzione specifica delle nostre Istituzioni per modificare sostanzialmente l’approccio della nuova regolamentazione”.