Una facciata vetrata che cambia il proprio aspetto in base all’ora del giorno è possibile ad energia zero grazie alle smart windows della NTU.
(Rinnovabili.it) – L’ultima arrivata nella grande famiglia delle smart windows è stata inventata dal team di ricerca della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore condotto dal professor Sun Xiaowei.
La squadra ha realizzato un’innovativa tipologia di vetro in grado di regolare la quantità di luce che entra nell’edificio grazie alla capacità di mutare il proprio colore da trasparente a blu senza bisogno di energia elettrica. La novità sta proprio nella sua autosufficienza; fino ad oggi, infatti, le vetrate capaci di diventare scure per migliorare le prestazioni di raffrescamento delle costruzioni erano sempre state associate ad una fonte di elettricità.
L’altra alternativa sul mercato è un vetro colorato con tinte scure in modo permanente che tuttavia, quando il tempo è nuvoloso, dà problemi di illuminazione degli ambienti interni.
Le smart windows della NTU sono capaci di abbassare la penetrazione della luce in pieno giorno del 50% e di tornare perfettamente trasparenti la notte senza consumare energia ma producendone in surplus tanto da riuscire ad alimentare delle luci LED.
Il professor Sun Xiaowei afferma: “Le nostre smart windows sono molto interessanti per la loro tecnologia a somma zero di energia. I proprietari degli edifici e le famiglie comuni notare un risparmio energetico sin dall’istallazione e nel lungo periodo. Gli architetti che si stanno occupando di edifici green troveranno la nostra tecnologia attraente per i loro progetti.”
Le finestre intelligenti contengono un elettrolita liquido inserito tra due lastre di vetro ricoperte di ossido di indio e stagno (ITO), comunemente usato per le tv. Una delle due lastre è rivestita con uno strato di pigmento noto come blu di Prussia e l’altra è collegata a una sottile striscia di alluminio. I due componenti sono collegati tra loro con dei comunissimi cavi elettrici. Quando il circuito elettrico tra di loro si rompe inizia una reazione chimica tra il blu di Prussia e l’elettrolita che fa diventare i vetri di colore blu scuro, permettendo all’edificio un notevole abbassamento del fabbisogno di energia per la climatizzazione.