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Sicurezza edifici scolastici: 45 crolli solo lo scorso anno

Quasi la metà delle scuole è stata costruita prima del 1976, il 40% è privo di collaudo statico, il 58% senza il certificato di agibilità statica. Solo il 2% delle scuole ha subito interventi di messa in sicurezza antisismica

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Il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva

(Rinnovabili.it) – Da anni si parla di questo problema, molti sono i finanziamenti lanciati nell’ultimo anno sia alivello europeo che grazie al PNRR, eppure la sicurezza degli edifici scolastici in Italia fa ancora acqua da tutte le parti. Secondo il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva solo lo scorso anno, da settembre 2021 ad agosto 2022, si sono registrati 45 crolli. In istituti di ogni ordine e grado a causa della scarsa qualità delle strutture edilizie.

Il Rapporto di Cittadinanza attiva nacque ben 20 anni fa a seguito del crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia in Molise.

A partire dal 2015 i Governi hanno investito in maniera importante sull’edilizia scolastica del nostro Paese. Ora grazie al PNRR arrivano ulteriori importanti fondi, 12,6 mld di euro, per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di molti istituti, per la costruzione di nuove scuole (ancora poche), di ambienti digitali, di mense, di palestre e di servizi 0-6. Ad eccezione dei nidi, le richieste degli Enti locali sono state di gran lunga superiori alle disponibilità offerte dal PNRR. Rispetto, per esempio ai 216 nuovi edifici scolastici le richieste sono state 543, più del doppio; 444 le palestre ammesse a finanziamento su 2.859 richieste, 1000 le mense su 1.088 richieste”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

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Emergenza crolli

Secondo il Rapporto, il 42% delle scuole italiane, ovvero 16.794 è stato costruito prima del 1976. Oltre la metà delle strutture non è in possesso di certificato di agibilità statica, ne tantomeno di quello di prevenzione incendi. E’ chiaro che se oltre il 40% delle scuole è privo di collaudo statico, non possiamo aspettarci nulla di buono dalla sicurezza degli edifici scolastici del Bel Paese.

Le regioni con le percentuali più alte di scuole in possesso di certificazione antincendi sono la Valle d’Aosta (51,74%), l’Emilia Romagna (49,50%), l’Umbria (47,80%), il Molise (47, 05%). Tra le regioni con le percentuali più basse: Lazio (12,21%, Calabria (18,75%), Sardegna (22,81%).

Sono i crolli il problema maggiore, ben 45 solo lo scorso anno, pari a circa 1 ogni 4 giorni di scuola.

Il conteggio fatto da Cittadinanzattiva, e basato sulle rassegne stampa, ne ha individuati 16 nelle regioni del Sud e delle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Fortunatamente si tratta di crolli avvenuti nella notte o in periodo di chiusura che hanno provocato danni limitati, tuttavia è un chiaro segnale d’allarme.

L’urgenza di mettere in sicurezza gli edifici scolastici è dettata dal fatto che ben 11 regioni hanno comuni ubicati in zone a rischio sismico 1, e tutte le restanti scuole si trovano in zone 2, ad eccezione della Sardegna. Si parla di 4 mln e 300.ooo bambini e ragazzi che risiedono in queste due zone.

Nonostante ciò gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati più virtuosi si trovano in Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%).

Le 10 priorità da sottoporre al nuovo Governo

Nell’ambito del Rapporto, Cittadinanzattiva ha inoltre stilato 10 priorità che il nuovo Governo dovrebbe prendere in considerazione per migliorare da tutti i punti di vista, la qualità e la sicurezza degli edifici scolastici italiani:

  • Seggi elettorali fuori dalle scuole.
  • Innovare gli ambienti di apprendimento.
  • Migliorare la qualità dell’aria nelle scuole
  • Mense scolastiche come servizio universale.
  • Completare ed aggiornare l’Anagrafe dell’edilizia e riprendere le attività dell’Osservatorio.
  • Puntare su interventi e programmi di sostegno alle genitorialità.
  • Coinvolgere le comunità locali nei progetti del PNRR.
  • Ripensare ai percorsi del PCTO.
  • Dare spazio e potere agli studenti
  • Attuare procedure e comportamenti per prevenire i rischi.

Nonostante i fondi del PNRR, permangono numerose criticità, come mostrano i numeri di questo Rapporto, a cui speriamo il Governo che verrà voglia dare risposte certe e rapide. Chiediamo un impegno importante alle forze politiche affinché diano continuità agli stanziamenti per l’edilizia scolastica, oltre il PNRR, per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole e per investire sulla salute a partire dalla qualità dell’aria nelle aule, programmando interventi specifici per sistemi di aerazione e ventilazione; contrastino la povertà economica ed educativa, garantendo nelle scuole primarie il tempo pieno e la mensa scolastica come servizio universale e gratuito, estendendo l’offerta e la gratuità degli asili nido soprattutto per le fasce sociali più deboli”, conclude Adriana Bizzarri.