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Scuole inefficienti: l’analisi termografica di Legambiente mostra edifici altamente dispersivi

A livello nazionale solo il 15,9% degli edifici è dotato di isolamento termico delle pareti esterne. Il 21% delle strutture sono scuole inefficienti completamente prive di accorgimenti per ridurre i consumi energetici.

Nontiscordardimè operazione Scuole Pulite 2023 – Credits: Legambiente

La campagna di volontariato di Legambiente si svolge il 10 e 11 marzo

(Rinnovabili.it) – Siamo in ritardo sulla riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale, ma la cosa più preoccupante è che siamo maggiormente impreparati li dove dovremmo dimostrare un’occhio di riguardo al futuro. Per il Bel Paese troppe scuole inefficienti e scarsamente coibentate, con criticità più o meno gravi legate alla dispersione di calore. E’ questo il triste quadro dipinto dalla campagna di volontariato di LegambienteNontiscordardimè – operazione Scuole Pulite 2023”. Accanto alla consueta promozione di attività di manutenzione, riqualificazione e rinverdimento delle scuole italiane, la campagna del Cigno Verde per questa edizione ha provato anche ad analizzare le strutture dal punto di vista delle dispersioni termiche, con risultati sconfortanti.

Il Caso studio, le scuole inefficienti di Roma

L’indagine è partita dall’analisi termografica di 33 edifici scolastici ed universitari della Capitale (2 scuole dell’Infanzia, 1 scuola dell’infanzia e primaria, 10 scuole primarie e secondarie di primo grado, 9 scuole secondarie di secondo grado, e 11 facoltà e dipartimenti universitari). Tutte le fotografie scattate hanno mostrato scuole inefficienti, con criticità anche gravi in quanto a dispersioni di calore. L’isolamento termico di travi e solai, infissi e termosifoni è inadeguato con conseguente aumento dei costi in bolletta, sprechi energetici ed emissioni climalteranti. Non si salvano nemmeno gli edifici storici, nonostante le mura più spesse. Anche in questo caso l’indagine di Legambiente, ha registrato dispersioni dalle pareti dove sono visibili le impronte termiche dei termosifoni, infissi e cassoni. Le 33 scuole inefficienti romane sono solo l’emblema di un patrimonio edilizio nazionale in forte ritardo nella messa in sicurezza e nell’efficientamento energetico, come già evidenziato nella XXII edizione di Ecosistema Scuola.

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Se il settore edilizio è tra i più energivori e climalteranti, l’edilizia scolastica non fa eccezione in tema di inefficienza. Nella Capitale – dichiara Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio – quanto emerge dalle analisi termografiche, conferma un quadro preoccupante: per gli edifici analizzati, per gli oltre 1.200 edifici scolastici di tutta Roma e per le scuole italiane in generale; luoghi energivori come pochi vista l’enorme dispersione di calore, causata da strutture non in grado di rispondere alle esigenze di efficientamento, che devono essere invece una delle pietre angolari nella sfida verso la transizione ecologica. L’efficienza energetica rappresenta infatti un elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, per rinforzare l’indipendenza energetica dell’Italia e per ridurre le spese energetiche. Per questo servono politiche serie e concrete di decarbonizzazione del settore, tema su cui il Governo Meloni ad oggi si sta muovendo in direzione opposta agli interessi del Paese”

La roadmap da seguire per recuperare il ritardo

E’ la stessa Associazione ad indicare la strada da percorrere attraverso una roadmap per il recupero degli edifici scolastici italiani. In primo luogo è urgente completare l’anagrafe scolastica per avere un quadro completo delle condizioni in cui versa il patrimonio scolastico e del relativo fabbisogno per metterlo in sicurezza. Secondo punto in agenda, proposto da Legambiente, rivedere i parametri di ripartizione dei fondi, orientando gli investimenti ai territori più svantaggiati. Inoltre sarà necessario inaugurare una nuova generazione di scuole ad alta efficienza, sostenibili ed innovative, dotate di servizi per il territorio. I fondi del PNRR dovrebbero poi servire all’efficientamento energetico degli edifici e all’installazione di impianti di energia rinnovabile, riducendo i consumi del 50%. Incentivare la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e solidali (C.E.R.S.); una seria e concreta politica di efficientamento del settore edilizio, in grado di affrontare le sfide della decarbonizzazione del settore, eliminando ad esempio le caldaie a fonti fossili dal sistema premiante e obbligando all’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili. Infine, rivedere il sistema di incentivi in tema di edilizia e riqualificazione energetica.

Una campagna fatta di piccoli gesti

Al centro della XXV edizione, a cui hanno aderito 2875 classi per un totale 282 scuole, la lotta ai cambiamenti climatici, obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui la scuola gioca un ruolo fondamentale di informazione e sensibilizzazione della prossima generazione. L’obiettivo dell’operazione “Nontiscordardimè operazione Scuole Pulite 2023” è migliorare le strutture e renderle più accoglienti e confortevoli coinvolgendo l’intera comunità. Attraverso piccoli interventi di manutenzione, come il dipingere le pareti, piantare alberi o realizzare orti urbani, la storica campagna di Legambiente prova a trasformare gli spazi dove bambini e ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo.