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Votati gli emendamenti al Dl 11/2023: si parla anche di sblocco della cessione del credito

E' solo parziale la votazione degli emendamenti al Dl 11/2023. Tra le conferme l'ok alla deroga di sconto in fattura per sostituire infissi, caldaie in edilizia libera, e barriere architettoniche. Restano da valutare Sismabonus, edilizia popolare e Onlus. Si alla proroga per il superbonus villette

Sblocco cessione del credito
Foto di Gino Crescoli da Pixabay

Lunedì si proseguirà con la votazione del Disegno di Legge in Commissione Finanze, per passare all’Aula entro la settimana

(Rinnovabili.it) – Non creare nuovo deficit per l’anno 2023 e non consentire nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Sono questi i due vincoli imposti dal Governo e messi in chiaro dal sottosegretario Federico freni prima di dare il via alla votazione in Commissione Finanze alla Camera degli emendamenti al Decreto Blocca cessioni, il DL 11/2023. Premessa che ha ancora una volta rimandato il tema dello sblocco della cessione del credito, ovvero quei 19 miliardi ancora incagliati nei cassetti fiscali delle imprese in attesa di trovare cessionari.

Nel corso della seduta hanno comunque trovato un sì preliminare alcune delle proposte emendative più urgenti legate all’edilizia libera, allo sconto in fattura per caldaie e infissi, alla comunicazione delle cessioni del 2022 all’Agenzia delle Entrate ed ovviamente anche in merito alla proroga del Superbonus per le villette.

Deroghe a sconto in fattura e cessione per l’edilizia libera

Tra gli emendamenti che hanno ricevuto parere favorevole c’è l’importante questione della deroga a sconto in fattura e cessione del credito per i lavori di edilizia libera, quali la sostituzione degli infissi o della caldaia. L’accordo raggiunto inserisce nel DL 11/2023 la possibilità di accedere alle due opzioni alternative di detrazione anche nel caso in cui i lavori non siano iniziati. A far fede dovrà essere o un bonifico parlante effettuato prima del 16 febbraio oppure un’autocertificazione di entrambe le parti che attesta la presenza dei lavori.

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Per il Bonus Barriere architettoniche non verrà mai meno lo sconto in fattura

Per i lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche effettuati sia sfruttando il bonus del 75% che attraverso il Superbonus, non verrà mai meno la possibilità di cedere il credito o utilizzare lo sconto in fattura, anche per i lavori effettuati dopo il 16 febbraio 2023.

Proroga superbonus per le unifamiliari

Come anticipato nelle scorse ore, arriva l’importante conferma della proroga del superbonus per le villette anche oltre il 31 marzo 2023. Il Mef per ora conferma la data di scadenza del 30 giugno, ma Andrea De Bertoldi il relatore del decreto fa intendere la reale possibilità che il termine di presentazione delle spese (e non chiusura dei lavori) possa arrivare fino al 30 settembre 2023. Ricordiamo che questa proroga è prevista solo per il Superbonus 110 per cento, al quale i proprietari delle unifamiliari hanno ancora diritto unicamente se entro il 30 settembre dello scorso anno (2022) hanno completato almeno il 30% dei lavori.

Si prende tempo per Sismabonus, edilizia popolare e sismabonus cratere

Non c’è ancora l’ok definitivo per lo sblocco delle cessioni del credito per gli interventi effettuati con il cosiddetto Sismabonus “cratere”, né per il Sismabonus acquisti. La Commissione “si riserva di effettuare ulteriori approfondimenti”. Gli emendamenti presentati proponevano la validità per lo sconto in fattura e cessione del credito, indipendentemente dalla data di presentazione del titolo abilitativo per le demolizioni e ricostruzioni o della presenza di un contratto definitivo di vendita.

Lo stesso riserbo si estende agli interventi per le case popolari IACP, ONLUS e terzo settore per i quali la commissione ha accantonato gli emendamenti.

Come arrivare allo sblocco della cessione del credito?

Ma veniamo al nodo cruciale della questione: lo sblocco dei crediti incagliati. Il Sottosegretario Freni “avverte poi che la fondamentale questione dei crediti incagliati è ancora aperta e auspica che possa trovare a breve una soluzione, nel rispetto dei vincoli sopra ricordati”, ovvero niente peso per le casse dello Stato. L’ipotesi più plausibile sarebbe la possibile compensazione con i contributi previdenziali. Mentre è sempre più lontana, perché non trova il sostegno del Mef, la proposta di Abi e Ance di compensare con gli F24 dei correntisti.

La votazione è rimandata al prossimo lunedì 27 marzo con le ultime votazioni, a quel punto il Decreto Blocca Cessioni 11/2023 dovrebbe approdare in Aula. La conversione in legge dovrà avvenire entro il 17 aprile.